Attenti all’uomo! Leggende, fake news e luoghi comuni ai danni degli animali: un libro spiega come nascono e perché
Arriva in libreria e nei maggiori bookstore online NON c’era una volta…, il nuovo lavoro del naturalista Aldo Martina. Un libro “doppio”, da leggere nei due versi, uno per gli adulti e l’altro per i più piccoli (alcuni dei quali l’hanno anche illustrato), in cui si smontano – con arguzia, rigore scientifico e il sorriso sulle labbra – le leggende, i falsi miti, i luoghi comuni e le fake news su alcuni degli animali ancora oggi più fraintesi e bistrattati dalla credulità popolare e da chi (per ignoranza o interesse, a seconda dei casi) l’alimenta, oggi come ieri.
È nato prima l’uovo o la gallina? Non domandatelo alla faina, la cui cattiva fama presso i contadini di ogni dove è basata quasi unicamente sulla maldicenza. Ed è vero che in certe zone le vipere vengono “paracadutate” dagli elicotteri? Pure dicerie: provate a trovare anche una sola persona che sia stata testimone dell’evento – resterete delusi. E poi: com’è nata la leggenda popolare della cicogna che porta i neonati, o quella – all’opposto – delle aquile che invece i bimbi li rapiscono? E i pipistrelli che, oltre a succhiare il sangue, mirano ai capelli dei malcapitati? Vero o falso? E la fama di jettatori che il geco, la salamandra, il gatto nero e il gufo si portano dietro da secoli ha qualche giustificazione, non diciamo scientifica, ma almeno fattuale? Per non parlare poi dei lupi, i quali, secondo una diffusa e attuale vulgata, in Italia sarebbero stati reintrodotti artificialmente in tempi recenti… Di svelare le origini e di dimostrare l’infondatezza di queste come di molte altre “bufale” di cui sono vittime alcuni degli animali più diffusi e – troppo spesso – ingiustamente vituperati si occupa il nuovo libro del naturalista Aldo Martina, NON c’era una volta… – Il mondo animale tra fantasia e realtà: miti, leggende, luoghi comuni e fake news(Edizioni Del Faro, 2020, pagg. 288, € 16,00, ISBN 9788855121361), in uscita in queste settimane, giusto in tempo per questo Natale in lockdown.
NON c’era una volta… è infatti un libro nato per la famiglia, un double face che si legge nei due versi: uno per i “grandi” e uno per i “piccoli”. Straordinarie sono anche le illustrazioni che impreziosiscono la versione per i bambini, curate da venti giovanissimi e bravissimi disegnatori, dai 5 ai 12 anni di età. Si tratta dunque di un libro doppio, un libro che vale per due, un libro da leggere con i propri cari, magari accanto al fatidico camino (chi ce l’ha), oppure in DAD su Zoom (perché no?), dal momento che ha lo scopo e la speranza di unire tutti: grandi, piccoli e… loro, quel “popolo” ricoperto di peli, penne o squame che vive tra noi e che merita la nostra giusta e rispettosa considerazione. Insomma, ce n’è per tutti i gusti e i livelli di lettura: chiari e concisi sono i resoconti più direttamente divulgativi che, con il rigore della scienza ma non senza una leggerezza e affabilità che li renda godibili ai non specialisti, com’è nello stile dell’autore, “smontano” luoghi comuni e false verità che risalgono talvolta alla notte dei tempi, ma anche alle cronache popolari più o meno recenti (una vera chicca vintage sono le copertine della Domenica del Corriere, illustrate da Achille Beltrame e Walter Molino, che l’autore cita a proposito delle presunte “malefatte” dei rapaci di ogni dove ai danni dell’uomo); più adatti a solleticare la fantasia sollecitando la curiosità e la conoscenza i capitoli per i più piccoli, che spaziano invece dall’apologo morale di stampo naturalista alla “favola” ecologica (con un occhio, moderno e smagato, alle fiabe di Fedro ed Esopo), al racconto “magico” e suggestivo, fino al gotico o alla commedia.
«Loro, gli animali, i “selvatici”, hanno dovuto (e dovranno ancora) sopportare la coesistenza con la nostra specie, la più ingombrante e la più globalmente dannosa che sia mai esistita. Per questo dovremmo sentirci in debito nei loro confronti,» spiega l’autore, che con NON c’era una volta… giunge al quarto capitolo del suo appassionante e coerente percorso nella divulgazione naturalistica. «Ma per acquisire coscienza, per riconoscere gli errori in modo da non ripeterli, è necessario conoscere, capire. Sono fermamente convinto che è l’unica strada che possiamo e dobbiamo percorrere».
Romano di nascita, ma ormai trentino d’adozione, Aldo Martina è laureato in Scienze Naturali all’Università La Sapienza di Roma. Ha lavorato per diversi enti in ambito faunistico e nella didattica ambientale. Risiede in Primiero, alle pendici delle Pale di San Martino. Ama girovagare, soprattutto nei boschi, con binocolo e macchina fotografica. È autore di Nella selva oscura. Racconti naturalistici vissuti sul campo (2018) e Sentieri selvaggi. Un anno in Val Canali, tra Villa Welsperg e le Pale di San Martino (2019), entrambi pubblicati da Edizioni Del Faro, e di Cervi e uomini. Un racconto tra esperienza e passione, sulle tracce di un animale unico (Bertelli Editori, 2019).