I nativi digitali: il richiamo ad una pedagogia dei genitori
Quando si parla di NATIVI DIGITALI si fa riferimento a tutti quei ragazzi che trascorrono gran parte del loro tempo utilizzando smartphone, tablet e Internet quotidianamente. Questa generazione viene anche denominata Net Generation secondo un termine coniato in lingua inglese.
I nativi digitali SONO I FIGLI che vivono nell’ERA DELLA RIVOLUZIONE INFORMATICA e che sanno utilizzare molto bene le nuove tecnologie legate al mondo del web, dei videogame e non solo. Il loro modo di comunicare è cambiato, tutto funziona attraverso il mondo del web e della telefonia mobile, ed è proprio perché vengono denominati NATIVI DIGITALI DIGITALI che a mio parere sta a significare che sono agli albori dell’utilizzo, sul quale non hanno alcuna padronanza e non ne comprendono pienamente i rischi.
In quest’ottica cambia quindi il modo di intendere la socialità e anche i rapporti che sono intessuti da una fitta rete relazionale virtuale nel mondo del cyberspazio.
Una domanda che mi pongo è la seguente: “Cosa accade se i nativi digitali vengono lasciati soli?“
Con questa frase è ben riflesso lo status dei nativi digitali, i quali stando sempre sulla rete e collegati agli smartphone, annullano completamente le loro relazioni sociali per lasciare spazio a rapporti instaurati a livello virtuale.
Qual è allora il compito e la responsabilità di ogni genitore sul proprio figlio? I genitori di oggi, si trovano a vivere un mondo ed una società in piena trasformazione, sia storica, sia culturale, sia sociale, il “mestiere” del genitore risulta essere difficile e complesso rispetto al passato e ciò è causato in particolar modo dalla perdita di diversi riferimenti valoriali; in quanto l’evoluzione a cui stiamo assistendo rende la società come afferma il sociologo Zigmunt Bauman, liquida e precaria. Accade così che cedono le relazioni nella famiglia, mettendo in discussione il ruolo e la posizione dei genitori. Lo sgretolarsi dei punti di riferimento genitoriali oscilla tra un Imperialismo della legge come afferma Philippe Merieu, ossia agisce senza comprendere ed un Imperialismo del Desiderio, che autorizza senza interrogarsi.
La Metodologia Pedagogia dei Genitori mira proprio a RIATTIVARE NEI GENITORI LA RIFLESSIONE su di sé, sulla propria condizione e sulla società che sta mutando, in quanto oggi più di ieri, la genitorialità resta alla base dei processi educativi e formativi dei nostri figli.
Teodora Chirizzi – Pedagogista
Teodora Chirizzi 40 anni pugliese
Laurea Magistrale in Consulenza Pedagogica e progettazione dei processi formativi classe LM. 50
Università del Salento
Iscritta al Master in Mediazione Familiare Globale Sistemica 1° e 2° livello presso l’Accademia di Sviluppo Socio Educativo A.S.S.E di Latiano in provincia di Brindisi
Lavora come Educatore Socio Pedagogico presso la Congregazione Calasanziana Oasi Mamma Bella, Scuola dell’infanzia, di Campi Salentina in provincia di Lecce.