La droga fa schifo e San Patrignano ha già salvato oltre 30 mila persone
Conosco San Patrignano per motivi di lavoro. E posso dire che il giovane mio assistito, che aveva iniziato con l’eroina a 15 anni, entrato dopo che si era salvato per miracolo dall’aggressione di un tossicodipendente che durante una lite gli aveva tagliato la gola, si trova lì da oltre tre anni. Da allora ha smesso con ogni genere di sostanza stupefacente, e ha iniziato, a 25 anni, a fare ciò che mai aveva fatto in vita sua: imparare un lavoro e acquisire una dignità. Quella che pensava di non avere, o di non meritare.
C’è un documentario uscito da poco su San Patrignano. Che non ho visto ma che ho letto essere stato criticato perché descrive in modo parziale e a tratti negativo quella comunità, la quale ha preso le distanze da chi l’ha prodotto e messo in circolazione. Laggiù, dal 1978 a oggi, si sono disintossicati oltre 30.000 ragazzi. Soprattutto eroinomani, ma anche dipendenti da cocaina e altre droghe socialmente più tollerate ma altrettanto pericolose.Si discute sui metodi a volte utilizzati per aiutare i ragazzi a disintossicarsi. Non entro nel merito, ma conoscendo famiglie che hanno avuto tossicodipendenti in casa, posso confermare che un eroinomane o un cocainomane in crisi di astinenza può diventare più aggressivo e violento di Mike Tyson e dell’Incredibile Hulk messi assieme.
E che quelle crisi non durano tre giorni e via, ma il desiderio di droga e il chiodo fisso che buca il cervello (oltre che le braccia o il naso) durano mesi, anni. Penso che non si possano giudicare i metodi, se il risultato sono decine di migliaia di vite salvate. Perché si inizia con la droga per scherzo, ma la droga non scherza. Tanto che chi è stato tossicodipendente, lo resta tutta la vita. E non è una frase fatta. Ma la vera e unica realtà.
La droga è morte, disgusto, vomito. Vorrei così tanto sentirlo dire continuamente in tv, leggerlo continuamente sui giornali, ascoltarlo nelle scuole (a distanza). E invece, non se ne parla mai. Come se fosse un incidente di percorso temporaneo facilmente superabile. Un ostacolo che si spera di non incontrare mai. Sembra quasi che si entri nel politicamente scorretto, a dire a gran voce quanto la droga faccia schifo. E quanto distrugga vite, relazioni familiari e sentimentali, rapporti genitori/figli e figli/genitori, carriere professionali, e non da ultimo quanto foraggi la criminalità organizzata. Quante decine o centinaia migliaia di euro dà alla mafia o alla camorra ogni singolo tossicodipendente nel corso della sua vita? Di tutto questo, non si parla mai. E mi chiedo perché.