Dell’esser poesia
Quanto destabilizza questo continuo mutamento, questo non equilibrio tra il divenire e il restare, quanta fatica nell’essere umano.
Tanto si scrive e tanto altro resta.
Ma quel che osservo sui visi e negli occhi è che manca poesia.
E manca poesia nelle parole, poesia nei gesti, poesia nell’osservare, nel creare, nello scrivere,
poesia nel corteggiare.
Si è persa la poesia nel
sorriso, nel saluto,
nel congedarsi dopo una chiacchierata,
manca poesia quando ci si vive e quando ci si lascia.
Persa l’importanza del cerimoniale,
dimenticata la poetica eleganza nel porsi,
nei particolari che creano l’insieme.
Persa la poesia nel donarsi all’altro fosse per un’ora o una vita,
la curiosità di conoscere e fondersi.
Credo manchi poesia nel rendere dono a quella continua danza eterna tra esseri, si è persa quell’eleganza del pudore che crea intimo ogni gesto e fa dell’attesa il desiderio.
Questo sento quando ascolto,
e proprio ora, in questo tempo, come medicina, prescriverei a tutti il fare poesia.
Fate poesia con ogni vostra parte, quando mangiate, quando camminate, quando fate l’amore, quando lavorate, quando sorridete, quando siete tristi.
Fate poesia del vivere il giorno e la notte,
del toccare il cielo e del radicarsi a terra,
del perdersi nel buio e del ritrovare la luce,
fate poesia.
Nel ritmo dell’alternanza eterna fate poesia, siate poesia,
la vostra poesia.