Quest’anno viviamolo come se fosse il Primo Natale della Storia
Natale 2020. Natale triste, fatto di restrizioni, paura, solitudine e nel peggiore dei casi, malattia o addirittura morte. Quest’anno lo spirito natalizio non riesce a fare breccia neanche nei cuori più sognatori. È inutile nasconderlo: quest ‘anno a Natale non ci sarà festa.
Ma pensiamo al primo Natale, quello vissuto dai pastori. Anche loro erano spesso soli, in compagnia solo dei loro animali, lontani dalle famiglie e senza neanche internet per poterli salutare. Era una lunga notte fredda, con la paura che i lupi sbranassero il gregge, la fatica di mantenere il fuoco acceso per scaldarsi e non rimanere al buio.
Poi all’improvviso tutto cambia. La notte si illumina e dal nulla gli angeli annunciano ai pastori che tutto è cambiato. In quella lunga notte fredda fatta di solitudine e paura è nato un bambino.
Dei bambini mi piace proprio questo: che nascono comunque, nascono sempre, anche durante la guerra, in mezzo ai terremoti,durante le pandemie se devono nascere, nascono. Ma questo bimbo non solo nasce illuminando la notte dei pastori. Questo bimbo illuminerà la notte dell ‘umanità. Con Lui accanto anche la notte più buia non deve farci paura, non perché grazie a Lui non sarà più notte, ma perché tutte le nostre notti avranno sempre una luce che ci guiderà fuori dal buio e dalla paura . Ci tirerà fuori anche dalla morte, la notte più terrificante. E sarà l’aurora più bella.
Buon Natale, di cuore, a tutti voi che state leggendo.