Non siate felici…. di più! (commento al Vangelo della Domenica)
La Buona Novella – Introduzione al Vangelo della Domenica – III DOMENICA DI AVVENTO – Gv 1,6-8.19-28
Rallegratevi sempre nel Signore,
ve lo ripeto: rallegratevi.
Con le parole di Paolo ai cristiani e alle cristiane di Filippi si introduce la Liturgia Domenicale di questa terza tappa domenicale nel cammino liturgico dell’Avvento: invito all’allegria, monito che spinge a recuperare l’ebbrezza della vita, appello alla gioia. Ma, attenzione, non si tratta di un richiamo all’euforia o all’entusiasmo a buon mercato. Per essere felici pochi attimi o un po’ di più non ci vuole molto … cadendo anche in trappole pericolose per la stabilità e la lucidità della mente. L’Apostolo indica la sorgente della felicità vera, la fontana inesauribile della vera allegria dell’animo e la radice della gioia duratura e vera: Dio, nostro Padre, il Dio che ha cura di noi e che ha tanto amato il mondo da mandare il Suo Figlio Unigenito, perché solo in Lui c’è la vita. Alla sua luce vediamo la luce.
Che il Profeta Giovanni, oggi co-protagonista della pericope evangelica, risvegli in noi la sete di questa Parola gaudente. “Rallegrarci sempre”, frase di grande carica emotiva che mi fa pensare alle scene di una bellezza unica: dei bambini che giovano sorridenti in asilo, dei ragazzi di Oratorio che giocano sorridenti e bagnati d’acqua sotto un ridente sole di Luglio, delle famiglie radunate alla stessa tavola tra bicchieri di vino novello e risate serene e belle tra parenti, dei fidanzati che passeggiano tenendosi per mano sotto un tramonto, degli scalatori di montagna che arrivati in vetta contemplano la struggente e meravigliosa bellezza del creato, una madre e il suo bambino appena partorito uniti nello stesso letto che si guardano, eccetera. Nel Signore amante della vita e fonte di ogni comunione, nelle forme di bellezza, nei cuori assetati di verità, di pace, di libertà c’è la gioia infinita, quella che non dura poco, ma è stabile dentro di noi.
Nei tanti deserti invece dove regnano solitudine, rabbia, disperazione, odio, invidie, rancori, tristezza e angoscia … continua a gridare con vice potente il Battista. Uomo di Parola e convinto assertore della fiducia nel Messia, egli come fiaccola ardente rischiara il cammino.
Amici, fratelli, sorelle!
Nel deserto del nostro cuore abitato da angosce e dolori sentiamo ancora il desiderio della gioia vera?
Coraggio, abbandoniamo i pensieri negativi, distruggiamoli con l’incontro. Da una relazione che ricomincia ci sono germogli di speranza e gioia strepitose.
Lasciamoci incontrare da Dio
Lasciamoci amare da Dio.
Lasciamoci abbracciare da Lui, lasciamoci accarezzare.
Lasciamoci baciare.
Lasciamoci perdonare.
Lasciamoci lavare.
Lasciamoci fare.
E lui ristabilirà la gioia. Ci renderà gioia, uomini e donne di Festa!
Non arrendiamoci mai …
… il Signore è vicino. (Cfr. Fil 4,4.5)
Buona Domenica!
don Domenico Savio