E allora diciamocelo: “sono bellezza!”
L’aggettivo ‘bello’ è un iperonimo, cioè un termine generale che ne contiene molti altri, quindi veloce, immediato ma incompleto.
E’ una parola curiosa da non prendere alla “lettera” su cui non adagiarsi pigramente, da pronunciare con attenzione perché, si sa, è l’accuratezza nello scegliere le parole che dà forma all’estensione del pensiero e alla grazia dell’espressione.
Quando ci viene da usare ‘bello’, domandiamoci «cos’è bello per me?”
Esperimento fatto.
Queste alcune delle meravigliose risposte che ho raccolto durante i corsi tra un respiro e l’altro…
I. La bellezza è semplicità e amore ( continua I. “infatti, questa frase è bella perché semplice”),
V. La bellezza è la natura, un cuscino, un elastico che contiene,
M. La bellezza è acqua che scorre fresca,
D. La bellezza è armonia, si prende cura, rassicura,
S. La bellezza è un sorriso, dolcezza, delicatezza
S. La bellezza è purezza, un tramonto, la nascita
D. La bellezza è pienezza, intensità, stupore
T. La bellezza è serenità, accettazione, è luce
I. La bellezza è diversità, generosità, è rialzarsi
C. La bellezza è profondità, è nascita
S. La bellezza è estasi, il muso di un gatto, e’ connessione.
Bellezza è rendersi conto che gia’ incarniamo ciò che definiamo bello, che il bello semplicemente ci appartiene, è già in noi, nella nostra mente, nei nostri occhi nei nostri sensi: posso ri-conoscere solo ciò che ho vissuto.
Possiamo dirci “Sono io quell’acqua che scorre, sono io quel tramonto, sono io quella profondità, sono io quell’armonia…” sono io che proietto fuori da me, quella bellezza che mi appartiene,
Il bello che vedo è il bello che sono.
Gioiosa e risvegliata è la consapevolezza nel riconoscersi intimamente e profondamente belle e belli.
E allora diciamocelo senza vergogna “sono bellezza!”
“IL BELLO CHE VEDO É IL BELLO CHE SONO”… É perciò la comprensione di sé che genera ordine e virtù e fa cessare i conflitti… In questo stato vi è davvero una GRANDE BELLEZZA.