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Un articolo “scomodo” che analizza i dati Istat sulle violenze sessuali

Lo anticipo. Questo è un post scomodo. Che ai fini intellettuali con la puzza sotto il naso e a quelli del “ma anche gli Italiani lo fanno” non piacerà. Ma si tratta di dati ufficiali ricavati dall’Istat. Su cui non serve polemizzare o fare esercizio di benaltrismo, ma serve ragionare per trovare soluzioni. Perché le vittime, sennò, continueranno a restare senza tutela, soverchiate dall’ambiguità dilagante del politicamente corretto.

Secondo gli ultimi dati Istat disponibili, relativi al 2018, il 41,8% delle violenze sessuali denunciate riguarda cittadini stranieri (2.009 violenze su un totale di 4.802). Nello specifico, per il 35% si tratta di stranieri extra Ue, in maggior parte marocchini e nigeriani. Il restante 5,8% è stato commesso da rumeni (279 violenze sessuali) e lo 0,9% da persone di altri paesi dell’Unione Europea.Quanto al favoreggiamento della prostituzione, nel 68,8% si tratta di stranieri, responsabili anche del il 16,4% del delitto di stalking e del 24,65% di atti sessuali con minorenni penalmente rilevanti.Straniere sono molto spesso anche le vittime. Più di una donna su quattro che hanno subito violenze nel 2018 è straniera. Su 4.025 violenze sessuali di tutto l’anno, 1.083 (ossia il 26,9%) sono ai danni di donne non italiane. Questi reati avvengono spesso in contesti familiari.

Gli stranieri in Italia al 31.12.2018 erano l’8,7% della popolazione. E, va sottolineato, la maggior parte di loro rispetta le leggi e mai si sognerebbe di maltrattare o violentare una donna. A questa percentuale va aggiunto il numero oscuro degli irregolari, i quali incidono, e non poco, nella commissione di alcuni dei reati sopra descritti.Questi sono i numeri ufficiali.

Non servono ulteriori commenti.

Ma di certo, servono cultura del rispetto e del riconoscimento della dignità altrui, che manca in generale, e probabilmente in misura maggiore a chi proviene da contesti sociali in cui è normale considerare la donna inferiore all’uomo. E servono pene adeguate e concretamente riabilitative per stupratori e maltrattanti. A qualsiasi nazionalità appartengano.Altrimenti, se si continuerà a discutere quanto sia giusto dire certe cose, che potrebbero discriminare o rischiare di generalizzare, mentre l’intento è evidentemente diverso, si persevererà, con stolta ipocrisia, a guardare il dito. Lasciando andare la Luna. E lasciando le vittime, al loro destino.

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