Lettera aperta alla signora Angela da Mondello
Signora Angela da Mondello, Le scrivo dal letto di una struttura covid dove mi trovo in quarantena da più di una settimana. Durante uno dei miei lunghi pomeriggi passati in compagnia solo della spossatezza e delle vertigini mi sono imbattuta nel suo video musicale in cui balla e canta cavalcando l’onda della sua dichiarazione ormai celebre di questa estate. So che molti le hanno augurato le peggio cose e forse qualcuno anche la morte di covid. Io no. Al momento sono troppo stanca pure per arrabbiarmi così tanto. Ma due parole gliele voglio dire comunque.
Non le nascondo che questa estate la sua ormai celebre “ non ce n’è coviddi” mi aveva fatto sorridere. La situazione era sotto controllo, si stava cominciando a tirare un sospiro di sollievo e tutti avevano bisogno di rilassarsi un po’ .
Questa estate ci poteva pure stare.
Ma sfruttare i suoi 5 minuti di “celebrità “ per arricchirsi e diventare famosa,no. Lei si sta arricchendo sulla pelle di centinaia di migliaia di malati, ricoverati e soprattutto sulla memoria di 42000 morti ( ad oggi solo in Italia) e sui loro familiari che non hanno neanche potuto salutarli come si deve. Non è che siccome intorno a lei nessuno muore di fame significa che la fame nel mondo non esiste e ci si può permettere di ridicolizzare questa piaga. La stessa cosa con il covid. Sono davvero felice che lei si possa permettere di pensare che tutto ciò possa essere sfruttato per il suo tornaconto personale perché significa che non è stata toccata direttamente o indirettamente dal covid. Ma quello che distingue gli esseri umani dagli animali è l’empatia, la capacità di mettersi nei panni degli altri e di agire di conseguenza. Cosa che lei non ha fatto.
Io non le auguro di morire o di ammalarsi, le auguro che prima o poi riesca a rendersi conto della gravità di quello che ha fatto. E che possa vivere abbastanza a lungo da arrivare a chiedere scusa a tutti gli italiani e a tutte le vittime di questa maledetta pandemia.