Juve-Napoli è lo specchio del nostro Paese
Credo che due parole vadano dette sulla patetica pagliacciata che ha coinvolto il Paese ieri sera. Quello che emerge soprattutto, e che è di una gravità assurda, è lo scollamento totale tra le autorità sanitarie e la Lega Calcio. Han dimostrato che viaggiano su binari paralleli, senza concordare una decisione che sia, oggi più che mai, educativa per milioni di persone che seguono il calcio.
Una decisione, è bene specificarlo, che non doveva riguardare però solo Juventus-Napoli, considerato che invece altre squadre con calciatori positivi in rosa han potuto giocare tranquillamente (però se c’è la Juve di mezzo le polemiche infantili e pretestuose per partito preso non devono mancare mai!).
Vero che il protocollo di sicurezza stabilisce che se una squadra può schierare l’undici titolare, allora non ci sono motivi per non presentarsi in campo. Altrettanto vero è che al Napoli in un primo momento non è stato fatto rispettare alcun protocollo, salvo poi essere bloccato sul pullman per l’aeroporto per motivi di sicurezza, coincidenza questa altrettanto singolare.
Come è vero che Juve in tutto questo non ha alcuna responsabilità, salvo poi giocarsi del tutto la credibilità sportiva con un un atteggiamento a mio avviso fintamente rispettoso delle regole; in altre parole ha avuto un mezzo che le garantisca la vittoria a tavolino, i tre punti e uno di penalità ai danni di un avversario, in barba a qualsiasi fairplay e buon senso, probabilmente perché forse persuasa della “furbata” della società partenopea, e l’ha sfruttato, con tanto di teatrino all’Allianz Stadium.
In tutto questo a perderci è proprio lo sport, la sua funzione educativa, il senso di civiltà e di responsabilità comune, che in questo momento storico in particolare dovrebbe essere incentivato da tutti.
Una vera tristezza! Riflettevo ieri sera che in fondo questo non è che lo specchio del Paese…