Tre semplici parole su Venezia
Per scrivere di Venezia ci vuole un po’ di distacco. Un distacco anzitutto fisico, cioè bisogna essere venuti via dalla città ripercorrendo al contrario il ponte della Libertà; poi un distacco emozionale, che significa aver sciacquato gli occhi dalle colorate immagini di quelle 128 chiese, 200 canali, 423 ponti che uniscono 116 isole e altro ancora.
Raggiunto a fatica il secondo distacco, si può anche scegliere di non parlarne o di parlarne appena.
Ho scelto di parlarne appena per dire solo tre cose.
La prima, se non siete stati mai a Venezia andateci e se ci siete già stati, tornateci.
La seconda è che la prossima volta non farò il turista ma il cittadino di Venezia: voglio provare a girare “a caso” e a piedi (sì, Venezia è da scoprire anche a piedi!) tra le 1198 calli, i 135 campi e soprattutto i 192 sotoporteghi per trovarmi all’improvviso davanti i mille volti di una città che è un continuo cambiamento di stili, colori, spazi, respiri, sospiri.
La terza è che Venezia è una delle città dove andrei volentieri a vivere
(qui ho raccolto un po’ di foto dell’ultimo nostro viaggio)
Io ritornerei per scoprire ancora la sua femminilità… Venezia é come una donna. Tutto quello che si dirà di lei sarà vero… Tutto dentro ad un grande teatro… Architettura che da’ le emozioni della musica.
verissimo, grazie del commento