Il Vangelo della zizzania! Direbbero i giovani di oggi: mai una gioia!
La BUONA NOVELLA – Introduzione al Vangelo della XVI Domenica del Tempo Ordinario – Matteo 13,24-43
Zizzania. La semente che rovina tutto. Questa malerba che si infiltra nel campo buono di grano ci può indurre a pensare con tono seccato e stizzito: Ma basta!
Dopo le spine, i sassi e il terreno arido della parabola della scorsa volta? Perché ancora minacce di morte del seme che vuole diventare grano, chicco pieno nelle spighe della vita?
Direbbero i giovanissimi di oggi: mai una gioia! Eh eh eh! Gesù nella Parabola del grano e della zizzania ci sta parlando di una relazione che noi discepoli dobbiamo avere nei confronti della vita: tenerezza combattiva, come la definisce Papa Francesco la santità. Una lotta continua col sorriso. Una paziente ribellione. Una rivoluzione nonviolenta.
Il male esiste. La realtà dell’odio e della divisione c’è. È un dato di fatto. Alla domanda dei discepoli: ma, da dove viene questa zizzania? Gesù risponde con l’annuncio teologico: esiste una creatura, il diavolo, che per invidia rovina tutte le cose e si diverte a distruggerle sul nascere. Parlare di questo oggi può sembrare da persone medievali e arretrate.
In realtà Cristo stesso ci sta mettendo davanti al realismo del cammino della vita. Altrimenti non si spiegherebbe la pazzia della guerra, l’orrore di tanti mali inflitti agli innocenti.
Allora i discepoli controbattono, volendo risolvere il problema alla radice: estirpiamo la zizzania. Cioè togliamo via dalla faccia della terra quanti operano il male, in modo da lasciarvi solo i “buoni”. Anche nella storia della Chiesa, secoli dopo questo Vangelo, ci si è adoperati a praticare la guerra ‘giusta’ contro i cattivi e la pena di morte ‘curativa’ per sanare la società dai malvagi. Ma Gesù ci comunica quale è lo spirito da seguire: vigilanza quotidiana e pazienza combattiva perché non vada strappato ingiustamente anche il grano.
Cioè: il male che Satana, il Divisore vuole immettere come veleno è stato già sconfitto da Cristo Crocifisso e Risorto (non dimentichiamo che i Vangeli non sono narrazione cronologica di quanto raccontano, ma scritti di fede dopo la Pasqua di Gesù) … perciò nella storia della salvezza il male non ha nessun successo se non quello di farci cadere nella trappola della disperazione e della tristezza. Quando l’uomo pensa di aver perso allora diventa zizzania, si lascia possedere dal maligno e crede che nel mondo l’amore e il bene siamo solo parole vuote come delle spighe verdi senza chicco. Invece solo l’amore crea, l’amore sboccia, dà frutto e fa rinascere.
Il male non è che assenza di bene.
Il bene è la Vita.
L’amore è la Sostanza della Vita.
E noi siamo nati dall’amore e viviamo per amare.
Lasciamo che grano e zizzania convivano, affinché la medicina della Misericordia trasformi la zizzania in cenere e la terra confinata da questa polvere dia più brillantezza alle spighe d’oro che siamo, peccatori perdonati e amati.
Buonissima Domenica 💚🌿
Don Domenico Savio
“Una rivoluzione non violenta” … É vero… É necessaria… Una vera evoluzione morale e spirituale é urgente. La sopravvivenza stessa dell’umanità é in pericolo. L’antichissimo Messianismo(divenuto grazie a Mosè un insulso rito sacerdotale) non serve a impedire all’uomo di cadere nel baratro. L’incarnazione divina e la resurrezione così come sono oggi raccontate, anche se nascondono una grandiosa verità, sembrano quasi favole puerili, inutili eredità orientali da Mille e una notte che non servono più a salvare dal precipizio gli uomini del terzo millennio. É questo attaccamento ai modelli paolini che sembra impedire una presa di coscienza moderna e matura dell’uomo di fronte a sé stesso e all’ambiente che lo circonda. Penso che il mito del Dio che dona il suo sangue per espiare i peccati del genere umano e che elargisce la sua Grazia a questo o a quello, in contrasto col libero arbitrio, ormai sta svolgendo un ruolo pericoloso perché sembra autorizzare l’uomo ad agire in modo non morale e rende elastiche le coscienze che credono di avere una “coscienza speciale” che permette in certi casi di essere spietati. Io vedo che all’uomo manca la consapevolezza della RICORRENTE VENUTA DEL MESSIA, che è come dire la certezza che l’essere umano perfezionandosi moralmente potrà vincere la morte… Dice Abramo”La MORALITÀ si pesa sul piatto del merito e sul piatto della colpa “. Se questa consapevolezza si attuera’ in tempo allora potremmo riscoprire l’età dell’oro. Anticamente(in epoca minoica) si diceva” All’epoca del Diluvio la Sovranità Celeste scende sulla terra ad aiutare l’uomo”. Cosa mi auguro da persona “innamorata” di Gesù? Anch’io, come Francesco una rivoluzione paziente e pacifica… L’avvento di un nuovo Messia che scenderà tra gli uomini e parlerà con loro portando con sé l’armonia che è fonte di Saggezza capace di salvare il mondo. E non sarà “UNTO” da nessuno. Gli uomini smetteranno di uccidersi per seguire i 3 ideali di sempre DIO, che non conoscono, PATRIA, che non c’è, ONORE, che è soltanto ‘immoralità camuffata’. I 3 ‘ideali’… I 3 ‘gonfiatori’ dell’entità egregorica!