Roma grida #giùlemanidaibambini
E’ sempre estenuante organizzare una manifestazione, ma lo è decisamente di più, da parte di questo popolo oltraggiato, quando, il Governo a cui ti rivolgi, resta chiuso dietro le mura della assoluta mancanza di “Confronto” verso chi dice di rappresentare.
Sappiamo tutti che questo non è un governo “Eletto” ma l’ennesimo “Gioco di Potere” a cui questa Nazione sopperisce, ma che da qualche mese si mette al di sopra della volontà e della condizione in cui versa il paese
Quella di mercoledì 17 giugno è stata una delle tante Manifestazioni indette a tutela dei Diritti dell’Infanzia e della Famiglia, una di quelle puntualmente disattese da chi “Si Rifiuta” di mettersi a disposizione dei malcapitati per porre rimedio, per dare ascolto e magari delle risposte certe, accertato che siano li a lavorare per noi.
Siamo di fronte ad un muro di gomma, dove la protesta rimbalza, ma non si perde occasione di minacciare quei Giornalisti Indipendenti e denigrarli, perché si sono resi disponibili a fare Libera Informazione, al contrario della stampa di Regime, che appostata li davanti, non aveva il consenso a mandare quelle immagini di genitori defraudati dei loro figli e dei diritti umani sanciti dalla Costituzione.
Già, questo è lo scenario che si è prospettato, davanti agli occhi di una decina di presidenti di associazioni di categoria ed un ristretto numero di Genitori Sottratti, giunti mercoledi mattina a Montecitorio per protestare contro la Pratica che legittima la Sottrazione dei Minori alle famiglie naturali, quelle messe alla gogna da un Sistema che anziché assistere e tutelare, mercifica sui bambini strappati.
Neanche a dirlo, solo l’opposizione, concede loro solidarietà e la promessa di continuare a fare il possibile per riportare giustizia nelle vite di queste persone, lese nel diritto imprescindibile di crescere i propri figli e non soccombere all’Indigenza che diventa Motivo di Allontanamento, per fare chiarezza sui fatti di Bibbiano, per non lasciare che tutto ciò cada nel dimenticatoio, tanto da far naufragare questo scandalo, che ha sconvolto l’opinione pubblica per un tempo troppo marginale, rispetto alla caratura di quanto abbiamo potuto udire e vedere dalla cronaca di circa un anno fa.
A rispondere a quei genitori strappati l’onorevole Alessandro Pagano (Lega) che al termine dell’incontro in Montecitorio si è soffermato sulla piazza antistante dove ha portato il suo messaggio solidale e la promessa di un continuo impegno per questa causa che scuote le coscienze e gli animi.
A poca distanza, non si sottrae Gian Marco Centinaio (Lega) alla nostra domanda sul perché non si parli più di Bibbiano, risponde con una frase choc, ma di una realtà che seppur ignobile, lascia davvero senza fiato per citare le sue esatte parole “Bibbiano oramai non è più di moda”. Parole che creano sconcerto, ma sono argomentate dai fatti che, in questi mesi, hanno dato il monito di un paese in balia di una governance che promuove esclusivamente i propri interessi, calpestando quelli che sono i diritti del suo stesso popolo.
In fine ci regala qualche minuto lo stesso Matteo Salvini, che si impegna formalmente a perorare la causa dei bambini strappati, intavolando delle collaborazioni tra le associazioni organizzatrici, con la promessa “Vedrai che ce la faremo”. Potrebbe risultare poco per alcuni, ma sappiamo quanto stia diventando impossibile anche fare opposizione, come ha dichiarato la sera prima durante la puntata di “Fuori dal Coro” condotto da Mario Giordano su Rete 4. “Stiamo raccogliendo delle segnalazioni incredibili, imbarazzanti, poi soprattutto quando si parla di bimbi io divento una bestia, vedrai che arriveremo alla fine della commissione di inchiesta sulle case famiglia” ci invita a resistere all’attuale politica che non scende a confrontarsi con i contestatori. Accoglie anche il libro che gli regala l’Avvocato Carlo Priolo, presentato come un Sommario di altri casi vittima del “Sistema Bibbiano”. Il noto legale, attivo contro il sistema che vede ogni anno crescere le stime circa le sottrazioni dei minori alle famiglie e si dice fortemente contrariato da quanto questo fenomeno sia inarrestabile, ma sta lavorando ad un progetto, ci dice, che porta il nome di “Stati Generali per i Bambini” chiedendo la collaborazione della rete di associazioni di categoria, che prontamente hanno dato la massima disponibilità alla collaborazione.
Siamo convinti che uniti si può, anche se viene a mancare il cospicuo numero di genitori che, in preda alla paura delle minacce dei servizi sociali, non affollano le piazze, infatti la manifestazione è stata progettata ospitando alcuni attivisti ed i presidenti delle diverse associazioni, in rappresentanza proprio di quella parte di vittime che ha paura di gridare al cielo la propria disperazione.
Sara De Ceglia