Cento anni fa Dio, inviandoci sulla terra Karol Wojtyla, ha fatto visita al suo Popolo
Conclusione alla grande delle messe del mattino con Papa Francesco che oggi ha celebrato dall’altare dedicato a San Giovanni Paolo II e ha terminato così i due mesi di diretta streaming delle Sue celebrazioni del mattino ed è come se ci avesse detto, andate, non abbiate paura, riprendere la vostra vita, tornate a riempire le Chiese.
“Il Signore – ha detto nell’omelia il Papa – ama il suo popolo, ha visitato il suo popolo: e cento anni fa, ha chiamato un uomo per guidare la Chiesa.”
Bellissimo e insieme dolcissimo questo primo ricordo di Papa Francesco su Giovanni Paolo II e io lo condivido pienamente.
Ha proseguito poi Francesco indicando tre tratti che hanno caratterizzato Giovanni Paolo II: la preghiera, la vicinanza al popolo e l’amore per la giustizia. San Giovanni Paolo II era un uomo di Dio perché pregava tanto: tanto tempo di preghiera. Sapeva che il primo compito del vescovo è pregare. Il secondo tratto: era un uomo di vicinanza al popolo e ha girato il mondo intero per cercare il suo popolo. E la vicinanza è uno dei tratti di Dio: Dio è vicino al popolo. Una vicinanza che si fa forte in Gesù. Un pastore è vicino al popolo, in caso contrario è solo un amministratore. Giovanni Paolo II ci ha dato l’esempio di questa vicinanza: ai grandi e ai piccoli, ai vicini e ai lontani … Poi era un uomo che voleva la giustizia: la giustizia sociale, la giustizia dei popoli, quella che caccia le guerre, ma una giustizia piena e per questo parlava della misericordia: perché non c’è giustizia senza misericordia, vanno insieme. Ha fatto tanto perché la gente capisse la Divina Misericordia, in particolare con la devozione a Santa Faustina. Preghiamo oggi – ha concluso – che dia a tutti noi la grazia della preghiera, della vicinanza e della giustizia che è misericordia e della misericordia che è giustizia.
A noi piace ricordarlo con quel canto che ha segnato tutta la nostra generazione e che, a mio modesto parere, più di tutti rappresenta il nostro amato Giovanni Paolo II: Jesus Christ You are my life.
Per molti dei giovani di oggi questo può sembrare un bel canto di chiesa, per tanti altri, ed io tra questi, rappresenta un lungo, intenso e importante tratto della loro vita.