“Sarai Madre di tutte le orfanelle che Dio ti manderà”: beata Celestina Donati
Quando morì sua madre, Marianna Donati (che poi diventò la Beata Celestina Donati) chiese conforto al suo padre spirituale, Padre Celestino Zini, che le rispose con questa splendida lettera nella quale possiamo capire la vocazione di “Madre” svolta dalla Beata Celestina Donati e da tutte le Suore oggi nel mondo.
Firenze 20 giugno 1881
“Figliola mia carissima in Gesù Cristo, pregando davanti a Gesù sacramentato col pensiero del tuo dolore che mi segue per tutto il cuore, mi ha detto che la tua cara mamma, sebbene ti chiamasse con tanto affetto in quell’ora estrema, non vuole ancora che tu la raggiunga nel luogo del suo riposo. Tu hai fuori una parola con Gesù e con San Giuseppe Calasanzio, e finchè tu non l’abbia mantenuta, la tua mamma, che tanto ti ha amata e ti ama, non sarebbe contenta di riaverti con sè. Ella ti aspetta con una corona di orfanelline, da te allevate e nutricate con il latte dolcissimo della carità di Gesù, latte che tu succhiasti così abbondantemente dal seno di lei, insieme con quello della vita terrena.
« Vuole la mamma che mentre col grido del tuo dolore la vai chiamando e cercando, tu ascolti nel tuo stesso grido l’eco di quello con cui tante povere abbandonate bambine chiamano te. Per questo Gesù ha permesso che tu restassi quaggiù desolata orfanella, non perchè Egli volesse il tuo male o della tua mamma e della tua famiglia, Egli buono per essenza ed assoIutamente incapace di volere il male di nessuno, ma perchè tu potessi meglio comprendere lo stato di quelle poverine a cui ti destina per madre, e perchè così il tuo cuore si accendesse di maggior carità per loro.
« Raffrena dunque, raffrena, o mia cara, gl’impeti del tuo dolore, se non vuoi dispiacere alla mamma, che io ho fiducia fermissima ci vegga e ci ascolti assai più e meglio di quando era presente ai nostri occhi, e penetri anche il segreto dei nostri pensieri e dei nostri cuori. La stretta del dolore non deve fare uscire dal cuore de’ vani gridi e lamenti, ma fiamme ardenti di amore, ma generosi propositi di quella vita a cui Gesù ti ha chiamata, con la quale potrai sperare di riunirti per sempre alla mamma e godere eternamente quella felicità che provavi nel tenerla fra le lue braccia e nel farle prendere riposo col caro capo reclinato sulle tue spalle.
« Come la mamma si era col suo amore e con le sue virtù preparata in te quel dolce conforto, così tu dovrai fartelo in alcuna delle tue orfanelle anzi in ciascuna. Sì, ciascuna potrà essere la tua figliolina, che tu pure potrai chiamare con grande affetto alla tua ultima ora, e tutte potranno crescere altresì la felicità : e la gloria della tua cara mamma.
« Ringrazio Gesù che tra gli sfoghi del tuo giusto dolore mi ha fatto trovare molte cose, che già hanno provato i miei conforti e suggerimenti.
« Ho trovato il desiderio di essere più buona, ho trovato il pensiero d’amore più delicato per babbo e per Alfredo. Quanto al babbo, ben di cuore io l’avrò come babbo mio, come mi era di consolazione divider con voi la gioia di possedere quel tesoro di madre, che quasi dimenticavo il dolore d’aver perduta la mia… tutto farò per secondare i buoni desideri che il tuo cuore formerà sotto il martello di questo dolore, con cui Gesù lo percuote, non già per stritolarlo, ma per ridurlo e formarlo simile al Suo.
« Quanto dobbiamo amare Gesù, quanto dobbiamo studiarci di farci santi con l’aiuto che ci viene da questa gran prova! E quello che ora ci par tanto duro, vedremo che sarà uno dei maggiori motivi di dovere esclamare senza fine : Quanto è mai buono il nostro caro Gesù.
« Addio, addio, figliuola mia, benedico con tutto il mio cuore te e tutti i tuoi cari.
Il tuo povero padre in Gesù
CELESTINO delle Scuole Pie Scolopie»
brano tratto da “La vita e l’opera di Suor Celestina Donati” di Aladino Moriconi