E’ l’amor che muove il mondo e la famiglia
E’ ben nota ad oggi la situazione critica in cui molte famiglie si trovano a causa del Coronavirus. Molte attività hanno subìto una battuta d’arresto che ha visto la fine di molti posti di lavoro. Contando la buona fetta di lavoro in nero e contratti privi di tutela.
Un durissimo colpo per migliaia di nuclei familiari che, improvvisamente, sono stati privati del sostentamento economico e catapultati in situazioni di estrema sofferenza.
Di tutta risposta questa coalizione di governo ci ha riservato non poca delusione per le modalità con cui non ha saputo provvedere per tempo a quella che è una calamità annunciata.
Tutt’altro, ha sferrato il colpo finale sostenendo la richiesta del CISMAI, che vorrebbe intervenire, su questo fenomeno, prelevando i minori dalle famiglie per “indigenza economica”.
Tutto questo lo espone attraverso un’iniziativa suffragata da alcuni membri della maggioranza e cito il testo riportato dal sito ufficiale del Cismai
“Restare a casa non sempre è facile ed opportuno. Soprattutto per i minori vittime di maltrattamenti e violenze, o per quelli in condizione coronavirus sta mettendo ancora più a rischio i tanti bambini e bambine, ragazzi e ragazze che vivono situazioni di forte vulnerabilità, condizioni di povertà economica, sociale ed educativa. Con una lettera aperta al governo (che a breve si trasformerà anche in una petizione online), un nutrito gruppo di associazioni e singoli accademici chiede al governo l’immediata istituzione di una task force e di varare un #decretobambini.
“Vogliamo misure urgenti assicurare i diritti di tutti i bambini e i ragazzi, che mettano i servizi sociali, scolastici, e di altro genere di intervenire – con il coinvolgimento ove necessario della magistratura minorile – di proteggerli da tutte le situazioni di rischio” si legge nell’appello che tra i primi firmatari vede associazioni come Agevolando, Artemisia (Firenze), Anfaa – (Associazione nazionale famiglie adottive e affidatarie) Arciragazzi nazionale, Care Leavers Network Italia e tante altre”
A supportare questa iniziativa Paolo Siani, capogruppo Pd nella Commissione Infanzia e adolescenza e Rosa Maria Di Giorgi, Commissione Scuola e Cultura Paola Boldrini (PD), Vanna Ieri (PD), Michela Montevecchi (M5S), Vittoria Casa (M5S), Rosa Maria Di Giorgi (PD), Paolo Lattanzio (M5S), Flavia Piccoli Nardelli (PD), Emanuela Rossini (Misto).
Il CISMAI (Coordinamento Italiano dei Servizi contro il Maltrattamento e l’Abuso all’Infanzia) ben noto per essere l’organo preparatore di operatori, assistenti sociali e figure che approcciano al mondo dell’infanzia, di tipo professionale, è balzato agli onori della cronaca anche per i raccapriccianti “casi di Bibbiano”. Questa associazione, infatti, ha messo in atto le linee guida dettate da Claudio Foti. Innescando una serie di azioni che contravvengono a molti dei diritti umani dettati sia dalla Costituzione, che alla Carta di Noto, Convenzione di New York etc, violando deliberatamente il diritto imprescindibile del minore di crescere nella propria famiglia ed interpretando a priori il termine “Famiglia” come “Abuso”
Quello che ci chiediamo, sulla base dei più semplici conteggi di quote versate dai Comuni alle strutture che ospitano i minori prelevati dalle famiglie che variano dagli € 80,00 ai € 400,00 giornalieri, se non fosse più opportuno versare alle famiglie in difficoltà una quota mensile che garantisca loro la dignità familiare, favorendo il processo di crescita del minore magari supportati da aiuti concreti, come operatori di diversa natura, che aiutino la famiglia a colmare determinate lacune.
Anziché dare per scontato che siano vittime di Abusi e Violenze ed intervenire con un atto così devastante, per la psiche, come l’ALLONTANAMENTO; anche perché dovrebbe essere lo stato ad intervenire nel sanare situazioni di disagio economico garantendo alla “Famiglia” di vivere serenamente senza il terrore di aprire la porta a chi, con la scusa di “un pacco alimentare” faccia una segnalazione che intacchi in maniera irreparabili le sorti dei nostri figli e quelle di migliaia di famiglie che “Emergenza Coronavirus o meno” vivono in situazioni di indigenza economica.
Ad oggi, dove molte associazioni e personalità di spicco quali giornalisti, professionisti del settore e gli stessi firmatari della Carta di Noto, si sono esposti per contrastare questa scellerata proposta, dal Governo non abbiamo ricevuto alcun cenno. Purtroppo i movimenti della maggioranza in merito di azioni, non ci rassicurano sulle sorti di tante famiglie e molti vivono nella paura che questo incubo li travolga inesorabilmente in un inferno senza eguali. L’amore di una famiglia non si può sostituire in nessuna maniera, ma i danni accertati dalla messa in pratica di certe azioni di sicuro non sono una Tutela ma il colpo di grazia ad un futuro già incerto.
Sara De Ceglia