Amo pensare ai discepoli di Emmaus come una coppia di fidanzati in cammino con Gesù
La Buona Novella – Introduzione al Vangelo della III DOMENICA DI PASQUA – Anno A – Luca 24,13-35
Nei quattro Vangeli abbiamo 12 pericopi – brani – che narrano la Risurrezione di Gesù di Nazareth. Come mai così tante ripetizioni, con la media di tre racconti di Risurrezione a testa, mentre per la passione, la crocifissione e la morte abbiamo un solo racconto ciascuno, bello, chiaro, preciso e diretto?
Una risposta non fantasiosa o personale, ma esegetica è questa: il Risorto si manifesta più volte a dei discepoli che faticano a credere a questo evento. Mentre della passione e morte sono più che sicuri. Ai primi annunzi degli angeli e delle donne non credono. E vorrei vedere. Mi spiego. Noi diamo troppo per scontato tutto quanto leggiamo nella Bibbia o ascoltiamo durante le assemblee liturgiche, con la nostra abitudinaria risposta corale Lode a te o Cristo, senza prendere a volte troppo sul serio la drammaticità del testo biblico. La Pasqua è sconvolgente. Oso aggiungere “scandalosa”. E non si tratta di un super potere magico di Gesù che sbuca dal sepolcro muscoloso e spacca il mondo. Cristo è morto davvero. E si manifesta non in modo caotico o tempestivo ma in silenzio .. discretamente. Nell’umiltà. Come quando si è incarnato.
Torniamo un attimo ai discepoli increduli. Come si fa a credere ad un uomo morto che si fa vedere e toccare, parla con te, mangia del pane e del pesce, ti dice di mettere la tua mano nelle ferite del suo corpo trucidato e martoriato sul patibolo romano, la croce? Rimane il dubbio di sognare, di essere vittima di allucinazioni o di esser di fronte a un impostore …
E così … entriamo nel testo lucano dei viandanti verso Emmaus. Due discepoli coi piedi ben per terra. E neanche fermi. In movimento. È il loro cuore però fermo. Terribilmente fermo al venerdì Santo. Hanno gli occhi grigi. Forse portano due orribili occhiaie. Non solo non sorridono. Fuggono. Dove? Al primo approdo dove svuotare barili di disperazione.
Accanto a loro cammina Gesù Risorto. Scrittore raffinato Luca. Trovata letteraria eccezionale. L’interlocutore sconosciuto che inizia a chiacchierare coi due vagabondi malinconici è la stessa persona di cui parlano. Non è una trovata romanzesca. È la sorpresa di Dio. Lui ama regalarti ciò che desideri mentre tu non te ne accorgi. È questione di sguardi. Di occhi.
Gli occhi nostri incapaci di vedere Dio nella realtà sono gli occhi bendati dalle nostre certezze incrostate di ostinazione. Dio non può morire in croce. Dio non può perdere. Dio non è debole!!!! Dio non può essere Uomo!!!!!!!!
E chi l’ha detto? Gesù spezza la prima catena oculare che impedisce la vista con la parola della Croce. Come un bravo teologo – ma Gesù è di più, è la Parola stessa di Dio – il Signore spiega a partire dal Primo Testamento che era necessaria la sofferenza innocente del Messia perché salvasse l’uomo colpevole e peccatore. Tutto l’uomo. Tutti. Tutti. No solo alcuni, i più bravi. E così il Figlio per la Croce entra nella Risurrezione.
Dopo questa “omelia” Gesù è trattenuto con una preghiera. La benda che copre la mente dei due discepoli tristi inizia a snodarsi: resta con noi! E si avvera il miracolo: Gesù spezzando il Pane dona luce ai due discepoli!!! Il corpo spezzato sulla Croce è vaso di alabastro spaccato che spande profumo. È coppa di vino versata che dà gioia al cuore. È agnello immolato che asperge col sangue le case degli uomini e delle donne liberati. E pane buono donato ai figli. “Cristo vive e ci vuole vivi”, dice Papa Francesco nell’Esortazione apostolica dedicata ai Giovani.
E io amo immaginare i discepoli di Emmaus proprio come due giovani, anzi come una coppia di fidanzati: uno perché solo dei giovani reagiscono con ribellione alle speranze deluse e hanno la forza di mettersi in viaggio come errabondi; due perché Cleopa probabilmente è il marito-compagno di Maria di Cleopa (Gv 19,2), quindi a buona ragione possiamo dire che trattasi di una coppia, di un uomo e una donna che hanno trovato alla fine di una giornata buia e pesante la luce della verità e la forza della Risurrezione.
Contemplazione finale dei due:
Quanto fuoco dentro
le nostre vene che ci sembravano ormai secche.
Quanto fuoco dentro
i nostri cuori affamati di sole.
Quanto fuoco dentro le nostre gambe
che ora ci riporteranno lì da dove volevano scappare.
Il Signore è Risorto! Alleluia!
Buona Domenica di Pasqua💛🌿