Lasciamoci guidare dalla luce
In questi giorni di “segregazione obbligata” credo sia emersa in ognuno di noi “il cuore” della rivelazione cristiana. Ricordo che sia stato un certo Nicodemo, uomo tra i più notabili del Sinedrio, ad andare da Gesù mosso dal desiderio di scorgere “la luce e la verità”.
Ognuno di noi, invece, oggi crede di poter fare a meno di Dio, prigioniero com’è della presunzione di riuscire a bastare a se stesso, oltre che di una perversa mentalità individualista ed egocentrica.
Viviamo in una ingannevole euforia che ci condanna alle tenebre del peccato e non lascia spazio ad alcuna creatività dello spirito. Eppure in questo nostro tempo, così ambiguo e contraddittorio, stiamo vivendo l’esperienza di quella “mistica del vivere”, che ha prodotto e produce tanti segni di speranza e di solidarietà.
In questo lungo periodo di segregazione, alla quale ci obbliga il COVID-19, molti medici, infermieri, volontari, uomini e donne si sono fatti “cirenei” di quanti sono stati caricati dalla croce del dolore e della malattia. Sì proprio nel momento dell’emergenza il linguaggio più toccante e credibile è stato finalmente quello dell’Amore.
Del resto se Dio, che ha tanto amato il mondo in modo, “consegnando” Suo Figlio, come non spendersi per rigenerare la propria vita nell’ascolto della preghiera, nell’incontro eucaristico, e, sopratutto, nel servizio di carità ai fratelli con la certezza di essere ritrovati e riconquistati dal Cristo risorto!
Queste considerazioni rappresentano in sintesi la nostra fede, e spero che tali concetti possano spronare chi ha l’obbligo di dare pienezza e compimento alla nostra esistenza quotidiana, senza strumentalizzazioni o becere affermazioni che non fanno altro che ingenerare ancora di più cattiveria e disperazione negli animi di coloro che già soffrono per questa letale pandemia!
A tal fine mi corre l’obbligo di riportare in sintesi quanto espresso dal Santo Padre nella Sua omelia: Lasciamoci guidare dalla luce per vedere tutto alla luce di Dio, non nascondiamoci nel buio delle tenebre!
Concludo con una preghiera di un mio carissimo conterraneo, Don Tonino Bello:
Grazie Signore,
perche’ non finisci
di scommettere su di noi,
perché non ci avvilisci
per le nostre inettitudini!
Rivestiti Signore
dei panni
della misericordia
e della dolcezza!
Donaci Signore
un futuro gravido
di grazia e di luce,
di incontenibile amore
per la vita!
Aiutaci Signore, a spendere per te
tutto quello che abbiamo
e……. che noi siamo!
Luigi
“Lasciamoci guidare dalla luce”… Non nascondiamoci nel buio delle tenebre”. Questo è l’accorato invito del buon Luigi. Che personalmente accolgo, perché lo percepisco sincero…. Tuttavia vorrei farvi conoscere un commento che ho esposto su una delle mie piccole opere fotografiche… Incorniciata ed intitolata l’albero della conoscenza… “(un albero assai particolare e contorto che ho fotografato in Africa presso il deserto di Tuba tra Senegal e Sudan. Ho sviluppato il negativo con i multipli di 2 da una parte all’altra. Ho ricomposto l’immagine. non sono capace, pur disponendo di immagine nel iPhone di trasferirvela) “Allora il Signore iddio parlo all’uomo e gli disse : Questo è il paradiso che Io ho fatto per te e tu sei il suo custode. Affido a te tutte le creature del paradiso e anche le bestioline più piccole. Sono tutte buone, sono tutte utili. Ricordati di quello che ti ho detto: Tu puoi mangiare i frutti di ogni albero del giardino. Sono tutti buoni. Puoi mangiare i frutti bianchi e i frutti neri dell’albero della conoscenza del BENE LUMINOSO e del BENE TENEBROSO. Ma stai attento. Non credere che questo albero sia cattivo e che sia l’albero della conoscenza del bene e del male. Non mangiarne i frutti neri credendo che siano il male.