#appuntiperildopo Eppure dovremmo ripartire proprio dalla scuola
Un Paese che ha sempre considerato “zero” la scuola, fatica ovviamente a darle la giusta importanza in periodo di emergenza, di pandemia, di crisi mondiale.
Eppure questo sarebbe il colpo di genio che vorrei vedere per la ormai fatidica fase2 della ripartenza.
Anche perchè se ripartono le aziende col lavoro, chi starà a casa coi nostri figli a seguirli mentre fanno la didattica on line? Devo assumere una babysitter…. per figlio? (ne ho 4!)
Dicevo: la scuola prima di tutto.
I problemi sono molteplici, ovviamente, e a individuarli siamo bravi tutti ma vorrei “sfidare” i lettori de Ilcentuplo, abituati al bello e a cercare il positivo in ogni circostanza della vita, a volare alto, a fare uno sforzo di intelligenza e anche fantasia, a proporre soluzioni e non problemi.
Ci proviamo tutti assieme?
Io per esempio vedo un solo ed unico limite invalicabile: gli abbracci. Vietare ai più piccoli di abbracciarsi è sicuramente la parte più difficile. Come potrebbero fare le maestre a contenete e vietare la lunga corsa degli alunni piccolini (sotto gli 8 anni) verso le loro braccia?
Tutto il resto è risolvibile.
Servono classi più grandi per permettere il distanziamento sociale? Mandiamo a scuola i ragazzi a giorni alterni, anche il pomeriggio se necessario oppure mandiamoli nelle sale delle parrocchie o nei locali abbandonati dell’esercito o nelle palestre, o all’aperto dove possibile, prendiamo esempio dalle altre nazioni.
Servono più professori? Assumiamo finalmente (come è stato fatto per medici ed infermieri) tutti quelli in attesa da decenni, per chiamata diretta.
Bisogna sanificare più spesso le classi? Paghiamo doppi servizi di pulizia per le scuole
La didattica a distanza (ne abbiamo parlato anche qua) non può e non deve sostituire la scuola vera e propria che è anche fatta di relazioni umane.
Le nostre maestre e i nostri professori stanno facendo un lavoro disumano per mantenere decente il livello di istruzione e di consapevolezza dei nostri figli. Insegnare a distanza è dieci volte più faticoso di farlo in classe!
Chiedo una cosa e non perchè rientro tra quei padri “disperati” che si stanno improvvisando tuttologi a casa : almeno le classi di passaggio, almeno loro fatele andare per rispetto alle maestre e ai professori, oltre che ai ragazzi, che li hanno accompagnati fino alla fine del percorso.
Fate che si vedano, che anche solo incrocino lo sguardo per salutarsi e augurarsi tutto il bene del mondo per il futuro che verrà!
Pingback: Come sta andando la scuola “a distanza” per gli studenti con sindrome di Down - Il Centuplo