#appuntiperildopo Papa Francesco, dopo essere stato rimproverato da un Vescovo, auspica (chiede) le messe con il popolo
Papa Francesco, a mio modesto avviso, non ha mai gradito il fatto che in Italia (e in altre parti del mondo) le sante messe siano state vietate al popolo e tutto si sia trasferito, per necessità, sull’online.
Qui pure su Ilcentuplo abbiamo raccontato comunque di sacerdoti che, a bordi di apette improvvisate, hanno fatto di tutto per stare vicino al popolo, già molto provato dalla pandemia, portando loro almeno una benedizione della strada o dai tetti di quartiere.
Nell’odierna messa delle 7 a Santa Marta, Papa Francesco, commentando il Vangelo della Pesca Miracolosa e soffermandosi sul tema della familiarità ha chiesto, non mi pare solo consigliato, che si riprenda la celebrazione delle messe con sacramento e popolo per non correre il rischio di perdersi nella “viralità”, diventare gnostici, ma crescere tutti nella necessaria familiarità tra di noi e con Cristo.
Papa Francesco stesso racconta di essere stato rimproverato da un Vescovo per la scelta di celebrare la Pasqua senza popolo.
Doppio quindi l’insegnamento di stamattina: saper tornare sui propri passi ammettendo anche “l’errore” (compiuto per necessità di uscire dal tunnel) ma ora guardare con coraggio e originalità al domani riprendendo il cammino di popolo.
Grazie Papa Francesco
Il modello San Lino alla Pineta Sacchetti
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Leggi il testo su vatican.news
(Da Vatican NEws)
Nell’omelia, il Papa commenta il Vangelo odierno (Gv 21 1-14) in cui Gesù risorto appare ai discepoli tornati a riva dopo una pesca infruttuosa sul mare di Tiberiade. Invitati dal Signore a gettare nuovamente le reti, riempiono le reti di pesci. È una scena – ha detto Francesco – che si svolge con naturalezza, perché i discepoli erano cresciuti nella familiarità con Gesù. Noi cristiani – ha spiegato – dobbiamo crescere in questa familiarità, che è personale ma comunitaria. Una familiarità senza comunità, senza Chiesa, senza i sacramenti, è pericolosa, può diventare una familiarità gnostica, staccata dal popolo di Dio. In questa pandemia – ha osservato – si comunica attraverso i media, ma non si sta insieme, come accade per questa Messa. È una situazione difficile in cui i fedeli non possono partecipare alle celebrazioni e possono fare solo la Comunione spirituale. Dobbiamo uscire dal tunnel per tornare insieme. Che il Signore – è la preghiera del Papa – ci insegni questa familiarità con i sacramenti e col santo popolo di Dio.