Il Papa ha paragonato l’amministratore non fedele del Vangelo ad alcune organizzazioni umanitarie
Da buon peccatore quale sono cerco di svegliarmi un po’ prima per godermi il silenzio della casa in quarantena, prima che si sveglino 4 figli, e per provare a pregare un po’ in questo tempo di Quaresima, in queste giornate così importanti anche per noi de Ilcentuplo che festeggiamo i nostri 4 anni di vita.
Seguo con piacere la Messa del Papa a Santa Marta (dove non sono mai riuscito a partecipare) su Tv2000 perchè la vivo come un risveglio dolce.
Il Papa a quell’ora è ancora dolce ma molto fermo! Ieri per esempio mi hanno colpito tantissime queste “durissime” parole che però nessun media ha approfondito ma che mi piace riportare alla nostra attenzione.
“ Giuda pensa ai soldi e pensa ai poveri, ma “non perché gli importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro” (Gv.12,6). Questa storia dell’amministratore non fedele è sempre attuale, sempre ce ne sono, anche a un alto livello: pensiamo ad alcune organizzazioni di beneficenza o umanitarie che hanno tanti impiegati, tanti, che hanno una struttura molto ricca di gente e alla fine arriva ai poveri il quaranta percento, perché il sessanta è per pagare lo stipendio a tanta gente. È un modo di prendere i soldi dei poveri.“
Il Papa è preciso nei numeri: 60% dei soldi che vengono donati a certe organizzazioni umanitarie (non ci interessa sapere quali) vanno per pagare i numerosi dipendenti, i dirigenti, i palazzoni, le cene eccetera eccetera.
Chiunque di noi abbia bazzicato un briciolo nell’ambito del volontariato avrà guardato tante volte quei palazzoni e si sarà fatto spesso questa domanda alla quale finalmente il Papa, con coraggio, ha dato risposta.
Grazie Francesco! Andiamo avanti lo stesso perchè tanto i poveri li avremo sempre con noi!
Leggi tutto il testo dell’Omelia del Papa ripreso da www.Vatican.va
Questo passo finisce con un’osservazione: “I capi dei sacerdoti allora decisero di uccidere anche Lazzaro, perché molti Giudei se ne andavano a causa di lui e credevano in Gesù” (Gv.12,10-11). L’altro giorno abbiamo visto i passi della tentazione: la seduzione iniziale, l’illusione, poi cresce – secondo passo – e terzo, cresce e si contagia e si giustifica. Ma c’è un altro passo: va avanti, non si ferma. Per questi non era sufficiente mettere a morte Gesù, ma adesso anche Lazzaro, perché era un testimone di vita.
Ma io vorrei oggi soffermarmi su una parola di Gesù. Sei giorni prima della Pasqua – siamo proprio alla porta della Passione -, Maria fa questo gesto di contemplazione: Marta serviva – come l’altro passo – e Maria apre la porta alla contemplazione. E Giuda pensa ai soldi e pensa ai poveri, ma “non perché gli importasse dei poveri, ma perché era ladro e, siccome teneva la cassa, prendeva quello che vi mettevano dentro” (Gv.12,6). Questa storia dell’amministratore non fedele è sempre attuale, sempre ce ne sono, anche a un alto livello: pensiamo ad alcune organizzazioni di beneficenza o umanitarie che hanno tanti impiegati, tanti, che hanno una struttura molto ricca di gente e alla fine arriva ai poveri il quaranta percento, perché il sessanta è per pagare lo stipendio a tanta gente. È un modo di prendere i soldi dei poveri. Ma la risposta è Gesù. E qui voglio fermarmi: “I poveri infatti li avete sempre con voi” (Gv.12,8). Questa è una verità: “I poveri infatti li avete sempre con voi”. I poveri ci sono. Ce ne sono tanti: c’è il povero che noi vediamo, ma questa è la minima parte; la grande quantità dei poveri sono coloro che noi non vediamo: i poveri nascosti. E noi non li vediamo perché entriamo in questa cultura dell’indifferenza che è negazionista e neghiamo: “No, no, non ce ne sono tanti, non si vedono; si, quel caso …”, diminuendo sempre la realtà dei poveri. Ma ce ne sono tanti, tanti.
O anche, se non entriamo in questa cultura dell’indifferenza, c’è un’abitudine di vedere i poveri come ornamenti di una città: sì, ci sono, come le statue; sì, ci sono, si vedono; sì, quella vecchietta che chiede l’elemosina, quell’altro … Ma come [se fosse] una cosa normale. È parte dell’ornamentazione della città avere dei poveri. Ma la grande maggioranza sono i poveri vittime delle politiche economiche, delle politiche finanziarie. Alcune recenti statistiche fanno il riassunto così: ci sono tanti soldi in mano a pochi e tanta povertà in tanti, in molti. E questa è la povertà di tanta gente vittima dell’ingiustizia strutturale dell’economia mondiale. E [ci sono] tanti poveri che provano vergogna di far vedere che non arrivano a fine mese; tanti poveri del ceto medio, che vanno di nascosto alla Caritas e di nascosto chiedono e provano vergogna. I poveri sono molto più dei ricchi; molto, molto … E quello che dice Gesù è vero: “I poveri infatti li avete sempre con voi”. Ma io li vedo? Io me ne accorgo di questa realtà? Soprattutto della realtà nascosta, coloro che provano vergogna di dire che non arrivano a fine mese.
Ricordo che a Buenos Aires mi avevano detto che l’edificio di una fabbrica abbandonata, vuota da anni, era abitata da una quindicina di famiglie che erano arrivate in quegli ultimi mesi. Io sono andato lì. Erano famiglie con bambini e avevano preso ognuno una parte della fabbrica abbandonata per vivere. E, guardando, ho visto che ogni famiglia aveva dei mobili buoni, mobili che ha un ceto medio, avevano la televisione, ma sono andati lì perché non potevano pagare l’affitto. I nuovi poveri che devono lasciare la casa perché non possono pagarla, vanno lì. È quell’ingiustizia dell’organizzazione economica o finanziaria che li porta così. E ce ne sono tanti, tanti, a tal punto che li incontreremo nel giudizio. La prima domanda che ci farà Gesù è: “Come vai con i poveri? Hai dato da mangiare? Quando era in carcere, lo hai visitato? In ospedale, lo hai visto? Hai assistito la vedova, l’orfano? Perché lì ero Io”. E su questo saremo giudicati. Non saremo giudicati per il lusso o i viaggi che facciamo o l ‘importanza sociale che avremo. Saremo giudicati per il nostro rapporto con i poveri. Ma se io, oggi, ignoro i poveri, li lascio da parte, credo che non ci siano, il Signore mi ignorerà nel giorno del giudizio. Quando Gesù dice: “I poveri li avete sempre con voi”, vuol dire: “Io, sarò sempre con voi nei poveri. Sarò presente lì”. E questo non è fare il comunista, questo è il centro del Vangelo: noi saremo giudicati su questo.