L’Albania in soccorso dell’amica Italia: ecco l’Europa che ci piace!
Tanti di noi hanno nei propri ricordi dell’infanzia l’arrivo di uno straniero, l’albanese, nel proprio paese e quelle immagini fortissime al telegiornale del 7 marzo del 1991 quando l’Italia scoprì di essere una terra promessa per migliaia di albanesi. Quel giorno arrivarono nel porto di Brindisi, a bordo di navi mercantili e di imbarcazioni di ogni tipo, 27mila migranti. Fuggivano dalla crisi economica e dalla dittatura comunista in Albania.
Da allora in tanti di noi, dalla Puglia alla Lombardia, passando per le Marche, abbiamo ospitato in casa un fratello albanese.
Oggi queste parole del primo ministro Albanese Edi Rama ci ridanno amore e speranza, ci portano conforto e amore, rimettono in circolo l’amore, chiudono un percorso della Storia e ne aprono un altro ancora più bello!
Le parole di Edi Rama
” So che a qualcuno in Albania sembrerà strano che 30 medici e infermieri della nostra piccola armata in tenuta bianca partano oggi per la linea del fuoco – ha detto Rama – So che 30 medici e infermieri non rovesceranno il rapporto tra la forza micidiale del nemico invisibile e le forze in tenuta bianca che lo stanno combattendo nella linea del fuoco da quella parte del mare.
Ma so che anche laggiù è casa nostra, da quando l’Italia e le nostre sorelle ed i nostri fratelli ci hanno salvati, ospitati e adottati in casa loro quando l’Albania bruciava di dolori immensi.
<E’ vero che tutti sono rinchiusi dentro le loro frontiere e anche paese ricchissimi hanno girato la schiena agli altri ma forse esattamente perchè noi noi non siamo ricchi ma neanche privi di memoria, non possiamo permetterci di non dimostrare all’Italia che gli albanesi e l’Albania non abbandonano mai l’amico in difficoltà.
Questa è una guerra dove nessuno può vincere da solo e voi cari membri coraggiosi di questa missione per la vita state partendo per una guerra che è anche la nostra e l’Itali deve vincerla questa guerra. L’Italia vincerà questa guerra anche per noi, per l’Europa e il mondo intero”.