Quaresima: palestra, campo e spogliatoio dello spirito
Con queste tre immagini prese in prestito dal mondo sportivo ed atletico mi piace descrivere ad un qualsia ragazzo dei nostri licei o ad una giovane che va in parrocchia per la cresima che cosa è il tempo liturgico della Quaresima.
Immaginando di dover parlare (come mi è stato chiesto dalla Redazione) ad una fascia molto giovane ecco io partirei proprio dalla palestra, tanto frequentata oggi tra l’altro per motivi di salute, o per una ricerca del benessere integrale della persona a livello psicosomatico o addirittura per scolpire meglio la muscolatura corporea. Nella vita di fede vale esattamente lo stesso.
Ora, prima della Quaresima viene la Pasqua. Non cronologicamente ma teologicamente. Vuol dire che la Quaresima vale solo perché c’è la Pasqua. Senza di essa non ha senso. Allora, poiché a Pasqua celebreremo la Vita in pienezza, la Risurrezione, la Gioia infinita, la Vittoria, ecco che in quaranta giorni abbiamo l’occasione di allenarci a vivere da risorti, mettendoci in ascolto della Parola, impegnandoci nella carità e rinunciando a quanto ci appesantisce ed ostacola la vita piena e serena.
Ma dicevo che la quaresima è anche campo. Sì perché oltre alla palestra con un buon allenatore (lo Spirito Santo, attraverso una guida spirituale in concreto), la quaresima è tempo di prova e di combattimento spirituale. Nell’allenamento ci si prepara a vivere sul campo (il campo è la quotidianità certamente) la buona battaglia della fede.
Ed è infine anche spogliatoio ‘(dove ci si sta assieme con la squadra, scherzando e ridendo, riflettendo sul match vissuto e lavandosi dopo una bella sudata). La quaresima è tempo di grazia per fermarci con Dio e lavarci dai peccati, godendo del riposo del cuore e della pace dello spirito.
Allora, ci state?
Vi va di prepararvi alla vita da uomini e donne felici e radiosi, pieni di doni e capaci di amare? In una parola: volete risorgere o no????
Buon cammino!
Don Domenico Savio