Giorgia, 9 anni, malata di tumore, ha seguito le lezioni via Skype e poi è tornata in classe
9 anni dovrebbe essere l’età della spensieratezza e del divertimento invece capita che un brutto male si impossessa di te e devi iniziare a combattere. E’ dura parlare di tumore ma lo è ancor più se lo si associa ad una piccola bimba che però ha saputo dare esempio di tenacia e di coraggio a tutti noi.
Skype è stato il nostro contatto e, se da un lato le ha permesso di non perdere nessuna lezione e le ha dato modo di sentirsi parte integrante della classe, dall’altro lato ha fatto vedere a noi i suoi cambiamenti fisici e le sue tribolazioni. Non è stato semplice assistere inermi alla caduta dei suoi fluidi capelli, all’apparizione delle profonde occhiaie che a lungo l’hanno segnata, a quelle flebo costantemente attaccate al braccio eppure, in tutto questo, Giorgia non ha mai mollato.
Puntualmente si è collegata alle 9 di mattina per poi salutarci alle 13. Lo ha sempre fatto con il sorriso dimostrandoci che tutto si può affrontare, basta volerlo!
Ha iniziato ad indossare un berretto o una bandana fin quando un giorno si è dimenticata di indossarlo perché, come ha detto mamma Lucia, con noi si sentiva a casa perciò libera di essere sé stessa. Per i compagni di classe è stata dura vedere quell’immagine ma poi, nella loro semplicità, sono passati oltre quel cambiamento fisico perché l’unica cosa che contava era la guarigione della loro amica e compagna: “L’importante è che Giorgia guarisca e che torni tra noi!”
Sono passati 6 mesi, 6 lunghi mesi di immensa sofferenza fisica e morale per la piccola Giorgia e la sua famiglia ma quella tanto attesa guarigione è arrivata!
Il 18 febbraio 2020 la trepidante attesa di vederla varcare la porta della scuola per la prima volta in quest’anno scolastico: tutti ad attendere Giorgia che ha combattuto contro un brutto male e ce l’ha fatta!
Emozione pura vederla entrare come un cucciolo indifeso, imbarazzato e con gli occhi lucidi e ogni suo passo essere scandito dall’applauso di tutti i bambini del Plesso che l’hanno attesa nell’atrio per darle il “bentornata”.
E poi la sua classe: quei 13 bambini che hanno cercato in tutti i modi di mantenere un contatto con lei in questi mesi (chattando su Skype, giocando su Brawl Stars, facendo videochiamate) dimostrando quanto l’amicizia vada oltre i limiti spazio-temporali.
Palloncini a forma di cuore e mascherine protettive sul volto per accoglierla al meglio. Grandi pianti di gioia, pochi abbracci fisici per evitare qualsiasi contagio di qualsivoglia batterio, ma tanto calore palpabile che scaldava i cuori.
Poi un ringraziamento a Gesù: 14 piccoli bigliettini per dire grazie a Lui, appesi su dei palloncini e fatti volare in cielo.
Ci si chiede perché Dio faccia succedere queste cose, soprattutto ad una bambina: forse c’è un disegno divino in tutto questo.
Giorgia aveva la forza di affrontare questa brutta malattia dimostrando ai suoi compagni e a tutti noi che la vita non è sempre facile, anzi, ti mette dinanzi a difficili prove ma con la tenacia ed il coraggio tutto si può superare. Lei è stata una guerriera e non ha mai mollato anche quando i dolori erano lancinanti e il suo fisico si era debilitato. Si è aggrappata alla vita e l’ha stretta forte a sé senza mollarla mai.
Mamma Lucia è stata l’angelo custode di Giorgia, l’ha supportata ed ha pianto in silenzio dimostrando che l’amore per un figlio ti permette di essere una super Wonder Woman.
I compagni di classe porteranno nei loro cuori quest’esperienza e ne trarranno un grandissimo insegnamento di vita. Poi hanno sperimentato sulla loro pelle quanto l’amicizia vera non abbia bisogno della quotidianità per essere tale, ma la si ha nel cuore e attende l’attimo dell’incontro tanto atteso per esplodere in tutte le sue sfaccettature.
Giorgia, la nostra GRANDE GUERRIERA…è finalmente tra noi!!! E questo è l’importante!
Maestra Mariella