Per i Centri di aiuto alla vita ogni giorno è la Giornata per la vita
“Aprite le porte alla Vita” è il Messaggio che il Consiglio Episcopale ha scelto per mobilitare le coscienze e promuovere la vita, in occasione della 42^Giornata per la Vita.
Nel bellissimo documento emerge Il riconoscimento della maternità come un prezioso bene da difendere che non interessa solo la donna, o l’uomo, o la famiglia, bensì l’intera società, infatti, la protezione della maternità, nella difficile conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, significa proteggere la società alla sua radice.
Purtroppo sono ancora molte le criticità legate alla maternità: l’isolamento sociale e affettivo, la mancanza di una rete sociale di supporto, difficoltà a conciliare famiglia e lavoro, tempi e spazi urbani poco adeguati alla vita familiare, sono solo alcune delle questioni alle quali le mamme italiane e straniere devono far fronte; non ultima la sicurezza di poter conciliare la vita e il lavoro. Offrire questa speranza alle famiglie, le aiuterebbe a realizzare i loro desideri di genitorialità con un beneficio diretto per tutta la società.
Per questo motivo NOI CI SIAMO! Questa è la sfida dei nostri 342 Centri di Aiuto alla vita (C.A.V.), sparsi su tutto il territorio nazionale, 22 nel Lazio, tra questi, 7 si trovano a Roma dove è presente anche il Segretariato sociale per la Vita
Il cuore pulsante del nostro associazionismo sono i giovani, presenti nel nostro territorio con il “ MOVIT ROMA VITERBO” E’ una realtà universitaria che porta nei nostri movimenti e CAV una bella ventata di freschezza . Sono loro la nostra forza vincente, il Valore aggiunto!
Alcuni numeri per rifletter 7.271 i bambini nati nel 2018 grazie ai 206 CAV che hanno comunicato i dati, oltre 770.000 le donne assistite dal 1975 a oggi e + 236.000 i bambini nati dal 1975.
Il servizio dei nostri operatori nei Centri di Aiuto alla Vita ha lo scopo di salvare il figlio insieme alla mamma. L’accoglienza, l’ascolto e l’aiuto concreto spesso risvegliano l’innato istinto di maternità che dà il coraggio a ogni donna di accogliere proprio figlio. Crediamo che le madri abbiano una grande energia che merita di essere sostenuta e che la prospettiva femminile debba essere colta, valorizzata
Fondamentale per noi è la formazione degli operatori perché è la strategia del cambiamento: posso dire di amare il mio volontariato perché conosco la ragione che mi spinge a farlo e sono disposta ad abbracciare la mission del Movimento per la Vita.
Da dieci anni su Roma si svolge un corso di alta formazione per operatori CAV. (ne abbiamo parlato anche su Ilcentuplo)
Informazione, conoscenza e amore. Questa è la nostra nuova sfida culturale che usa tutte le ragioni della ragione per opporsi all’ignoranza e diffondere una cultura scientifica riconoscendo la dignità della vita nascente, soprattutto quando è malformata e terminale, perché è necessario opporsi alla cultura dello scarto e della morte.
Tutto questo lo posiamo fare con amore e non possiamo amare se non conosciamo.
Anche quest’anno nelle nostre parrocchie saranno presenti i tradizionali banchetti informativi dai quali saranno offerte le primule, il primo fiore che annuncia la primavera. Un semplice gesto che rappresenta la speranza che i volontari dei Cav quotidianamente offrono alle donne e alle famiglie disorientate da una gravidanza difficile o indesiderata, affinché scelgano la vita.
Una speranza che viene comunicata alle donne sole e impaurite che chiamano il numero verde 800.813.000 attivo h24 di Sos Vita (www.sosvita.it), prima di indirizzarle al Cav più vicino. Una speranza che viene donata dalle Case d’Accoglienza all’interno delle quali le donne trovano un ambiente sereno per portare avanti la gravidanza. Una speranza che viene garantita dalla «carezza economica» del Progetto Gemma gestito dalla Fondazione Vita Nova (www.fondazionevitanova.it). Una speranza offerta alle donne che, partorendo in anonimato, consapevoli dell’incommensurabile valore della vita del proprio figlio, decidono però di lasciarlo nelle Culle per la Vita (www.culleperlavita.it) di ospedali e conventi.
In questi giorni abbiamo sentito dire più volte che viviamo in una società dove impera la cultura della morte: fate presto! E’ il grido dell’emergenza.
Ai Centri di aiuto alla Vita il compito di ribaltare questo assordante grido “fate presto” da una strategia di morte a una strategia di VITA, facendo sempre memoria che l’amore gratuito è il motore del nostro bellissimo volontariato.
Maria Luisa Di Ubaldo