Per non lasciare i genitori da soli nasce, a Roma, un gruppo di mutuo aiuto
Casa Betania a Roma è una realtà molto conosciuta soprattutto nel quartiere dove risiede e principalmente opera.
Alcuni cenni storici.
1990: nasce la “Cooperativa Sociale l’Accoglienza” con l’obiettivo di diffondere la cultura dell’accoglienza e della famiglia solidale e radunare le energie per dare vita ad una casa famiglia.
1993: nasce – grazie alla disponibilità della famiglia Dolfini – il progetto “Casa Betania” promosso da un gruppo di famiglie che si ritrovano insieme al valore dell’accoglienza, da un folto gruppo di volontari della comunità territoriale e dalla Cooperativa l’Accoglienza.
Casa Betania e la Cooperativa l’Accoglienza …. due realtà per un unico impegno: promuovere e realizzare l’accoglienza di persone che, per carenze familiari e/o sociali, possono trovarsi in condizioni di bisogno ed avere necessità di affiancamento e sostegno.
Casa Betania quest’anno compie 25 anni e, nel pieno vigore della sua giovane età, continua a proporre una serie di iniziative, sia pratiche sia teoriche, che hanno sempre un tocco di originalità unito alla necessaria utilità (a cominciare dallo splendido sito internet ben curato e molto bello)
Ultima tra queste è quella di cui vogliamo parlarvi oggi e che potete approfondire sul sito di Casa Betania: il gruppo di auto mutuo aiuto sulla genitorialità
Cosa è un gruppo di auto mutuo-aiuto sulla genitorialità?
E’ un gruppo formato da persone che condividono una stessa situazione di vita di tipo esistenziale, familiare, personale che – generalmente per la sua complessità – comporta particolari difficoltà e disagi. Per la metodologia che li caratterizza la relazione tra i partecipanti è paritaria; tuttavia talvolta – soprattutto nelle fasi di avvio di un gruppo – può essere prevista anche la presenza di un operatore al suo interno, ma esclusivamente con il ruolo di facilitatore e mai di “esperto” al quale delegare la soluzione di problemi o criticità portati dai partecipanti. La logica è quella del gruppo ed è in esso che la metodologia prende la sua forza: il gruppo è di tutti!
Gli obiettivi sono il riconoscimento e potenziamento delle risorse dei membri, lo sviluppo di una rete di supporto reciproco, l’esperienza di auto-efficacia e una presa di responsabilità dei membri, ma anche fare esperienza di fiducia nell’altro.
I partecipanti vivono una duplice condizione: ricevono e offrono aiuto valorizzando la particolare conoscenza che scaturisce dall’aver vissuto, o stare ancora vivendo, in modo diretto la condizione problematica per la quale il gruppo è stato formato.
(Tutte le altre informazioni le trovate qui).
Da genitore sono contento di proporvi questa idea perchè a volte si è lasciati troppo soli ad affrontare le sfide della quotidianità mentre il confronto con altri genitori può far capire anzitutto che i problemi spesso sono simili e quindi è possibile attingere all’esperienza degli altri per provare diverse soluzioni. Poi, da un gruppo di mutuo aiuto può nascere sicuramente anche un gruppo di amici coi quali incontrarsi a mangiare una pizza o fare le vacanze. In fondo, mutuo aiuto può essere declinato anche come un sinonimo di amicizia.