Gli “occhioni” di Paolo non hanno bisogno del sostegno dello Stato per brillare
Secondo giorno di scuola. Paolo cammina con me mano nella mano e, vicino alle scale, riconosce prima di me la sua nuova maestra Silvia e le corre incontro gettandole addosso prima i suoi “occhioni” e poi un lungo largo caloroso abbraccio.
La maestra, visibilmente commossa, mi guarda e dice: “Mi ha già fatto innamorare questo bambino” e se lo spupazza per un po’.
A chi lo dice, Maestra!
Anche io e mamma Sara ne siamo innamorati e le possiamo confermare che è quello “sguardo profondo e vivo” a sostenere tutto, sono quegli occhioni a non aver bisogno del sostegno dello Stato, che non è mai presente quando un figlio ha bisogno, per brillare e sprizzare luce e gioia attorno
Ma noi ora, come genitori affidatari, costringeremo lo Stato a chinarsi al diritto allo studio di Paolo e lo faremo sciogliere davanti a quegli occhi e a quell’abbraccio!