Cambiamo il mondo con la rivoluzione della tenerezza
Papa Francesco mi fa tenerezza anche perché continua a parlare di tenerezza. Verso di lui provo tenerezza, cioè quella cosa che ha spiegato oggi Francesco al mondo intero: ”
“La rivoluzione della tenerezza”, cioè dell’amore “che si fa vicino e concreto” è un movimento che parte dal cuore e arriva agli occhi, alle orecchie, alle mani. La tenerezza è usare gli occhi per vedere l’altro, usare le orecchie per sentire l’altro, per ascoltare il grido dei piccoli, dei poveri, di chi teme il futuro; ascoltare anche il grido silenzioso della nostra casa comune, della terra contaminata e malata. La tenerezza significa usare le mani e il cuore per accarezzare l’altro. Per prendersi cura di lui. La tenerezza è il linguaggio dei più piccoli, di chi ha bisogno dell’altro: un bambino si affeziona e conosce il papà e la mamma per le carezze, per lo sguardo, per la voce, per la tenerezza”. Questa è la tenerezza: abbassarsi al livello dell’altro. “La tenerezza è la strada che hanno percorso gli uomini e le donne più coraggiosi e forti”, prosegue il Papa: “Non è debolezza la tenerezza, è fortezza. È la strada della solidarietà, la strada dell’umiltà”
Ecco, io ti prenderei la testa tra le mani Francesco, per conoscerti, per portarti “tenerezza”, come faccio con mia moglie, coi miei figli, con chi amo.
Vi consiglio uno sguardo anche alla Casa della Tenerezza di Perugia che abitualmente frequento e dove da anni si usa questo termine per tenere insieme le famiglie, per ravvivarle, per farle continuare a crescere e migliorare nel tempo (avete mai sentito parlare del massaggio nuziale?)
E con la stessa “tenerezza” vorrei prendere tra le mani le testa di chi continua a criticare questo nostro Papa…..