Via Crucis (via Salaria) dei terremotati
1) GESU E’ CONDANNATO A MORTE
Sono le 3.38 del 24 agosto 2016. Da pochi minuti Matteo, il mio terzo figlio di 6 anni, è venuto nel lettone a dormire proprio dal mio lato. All’improvviso, senza preavviso, il terremoto parte subito, violento, fortissimo. Non so che cosa sia. Mia moglie urla: il terremoto! Io mi ritrovo in piedi con Matteo in braccio e corriamo nella stanza degli altri bambini mentre la casa si riempe di terrore e grida. Sono 142 interminabili secondi che segnano la nostra condanna a morte e quella di chi, quella notte, davvero muore sotto le macerie di Amatrice, Accumuli, Pescara del Tronto, Arquata del Tronto. Da quella notte la paura e la morte, sorelle, sono entrate nella mia anima ed in quella di migliaia di persone, e non se ne sono andate più. Siamo condannati a morte, tutti noi, prima o poi, magari per una scossa.
Dio Mio Dio mio perché mi hai abbandonato, ho pensato anche io in quei lunghi secondi di impotenza quando ho guadato a lungo il pavimento, affinchè con ci abbandonasse, e il soffitto che non ci crollasse sulla testa. Dove sei o mio Signore?
2) GESU’ E’ CARICATO DELLA CROCE
Quale è la nostra Croce oggi? Svegliarsi ed essere vivi e scoprire di non avere più niente attorno, prendere quelle quattro cose tra la polvere, cercare un figlio, la moglie, il genitore, caricarseli sulla spalla e spostarsi all’aperto in attesa dei primi soccorsi.
Che Croce ci hai mandato Signore a noi che stavamo solo dormendo, che eravamo venuti qui per salutare i nostri nonni e ci troviamo nudi e soli nella notte avvolti nella polvere e nel silenzio tutto attorno?
Dio Mio che cosa è questo silenzio? Fino a pochi secondi fa c’erano le luci del paese accese, l’insegna della farmacia, l’orologio del Municipio mentre ora non vi è piu nulla. Tutto tace, tutto tremendamente passa così è successo per la nostra casa, la nostra azienda, la nostra attività commerciale: un attimo, una botta, una scossa e…tutti giù per terra.
3) GESU CADE LA PRIMA VOLTA
Alla prima scossa, Signore, sono caduto. Passata la paura però mi sono rialzato, mi sono guardato attorno, sono corso subito per aiutare chi era più bisognoso di me, mi sono rimesso di nuovo in cammino. E’ stata tremenda la scossa del 24 agosto ma io sono ancora qui, a raccontarlo, ad andare avanti per chi non ce l’ha fatta, per chi, questa notte, è morto sotto le stesse macerie che io ho sentito crollarmi accanto. Io mi rialzo, e vado avanti, senza aspettare l’aiuto di alcuno.
Signore Gesù, insegnami a rializarmi, ora e sempre, davanti alle difficoltà della vita, certo, ma soprattutto davanti a queste tragedie. Signore, insegnami a non dare la colpa a te per le catastrofi naturali ma a pensare che il tuo disegno è sempre più ampio di quello che la mia mente limitata può raggiungere. Signore, tendimi la mano, da solo non ce la faccio
4) GESU INCONTRA SUA MADRE
Quante voci di bambino si sono sentite in quella notte, che chiamavano soccorso, che imploravano aiuto con la parola più semplice che conoscono, con la prima che hanno pronunciato e, forse, pure l’ultima. Mamma, hanno gridato quei bambini dall’altra stanza e sotto le macerie e si domanderanno per tutta la vita: come mai la mia camera da letto è rimasta in piedi e quella di mamma e papà è crollata?
Signore Gesù, chi farà loro da madre, da padre, per il resto della vita? Chi gli verrà incontro quando la notte avranno gli incubi e non ci sarà nessuna a prenderli in braccio? Perché spezzare così le famiglie, perché non ti sei preso tutti? Domande feroci che resteranno con noi per tutta la vita.
5) GESU AIUTATO DA SIMONE DI CIRENE
Alle 3.38 è iniziato il terremoto. Alle 3.40 è finito e io conosco volontari, o Signore, che alle 3.50 avevano già messo in salvo la propria famiglia ed erano già in strada a prestare i primi soccorsi, a cercare di raggiungere i posti più lontani, a spostare le prime macerie a mani nude.
Signore Gesù, grazie per il dono splendido di queste persone che, mettendo a rischio la loro vita e quella della propria famiglia, prima ancora di capire cosa fosse realmente successo, erano già in strada a portare aiuto al prossimo. Grazie Signore perché il dolore del terremoto ci ha fatto incrociare pure queste espressioni dell’Amore.
6) LA VERONICA ASCIUGA IL VOLTO DI GESU’
Le vedo tante madri, tante donne, raggiungere i campi base, i luoghi terremotati, gli alberghi dove sono ospitati i cittadini di quei paesi, per portare un po’ di sollievo a questi loro amici, a questi concittadini, a questi fratelli e sorelle. Portano beni di prima necessità, portano salviette umidificate, maglieria, coperte, un karaoke, un pacco di pasta, un asciugamano per asciugare questi volti e togliervi un po’ di polvere.
Signore Gesù, eccoti impolverato che esci da sotto le macerie o come uomo sopravvissuto o come volontario che salva le vita. Ecco venirti incontro una delle nostre madri per pulirti il volto, per permetterti di vedere ancora e riprendere a cercare
7) GESU CADE LA SECONDA VOLTA
Sono le 7.40 del 30 ottobre 2016, è domenica mattina. Siamo a Roma ancora quasi tutti a letto e la casa comincia a tremare, anche qui. In pochi secondi i bambini si riversano nel nostro lettone giusto il tempo che passi la paura poi il silenzio.
Silenzio totale a Roma perché i nostri figli ci guardano negli occhi e ci chiedono senza chiedercelo: ma come, avevate detto che qui non sarebbe potuto succedere?
Silenzio totale a Venarotta, dove per ore il telefono tace e non sappiamo nulla dei nostri parenti là, dei nostri amici, delle nostre terre.
“Se si è sentito forte qui – mi dice mia moglie – che cosa sarà successo là?”
Signore Gesù, perché ancora lì, perché ancora loro? Che cosa hanno fatto di male quelli delle Marche, Umbria, Abruzzo? Perché questo accanimento, ora che forse si cominciava a vedere la rinascita, ora che sta arrivando l’inverno, ora che ci si cominciava a rialzare. Dimmi, Signore, sotto il peso di quella Croce, degli insulti, della vita, delle disgrazie, come hai fatto a rialzarti ancora?
8) GESU INCONTRA LE PIE DONNE
Siamo diventati tutti esperti sismologi, tutti catastrofisti, tutti interpreti dei segni divini. Allontaniamo Dio dalla nostra vita quotidiana per prendercela con lui quando succedono questi eventi. E tu Signore ti giri verso di noi e ci ricordi che non dobbiamo piangere per te ma sui noi stessi e sui nostri figli, per come abbiamo in questi anni trattato il Creato, la terra che ci hai messo sotto i piedi e che sapevamo che sarebbe tremata proprio lì in quei luoghi.
Signore Gesù, in queste giornate di dolore, il tuo sguardo fermo mi è più necessario di quello amorevole perché ho bisogno di sentirmi dire che sono anche io l’autore e il protagonista della mia vita, che noi uomini possiamo influire positivamente e negativamente sul nostro presente e futuro, che il mondo che ci hai affidato va temuto e rispettato.
9) GESU CADE LA TERZA VOLTA
E’ il 18 gennaio mattina e per tre volte la terra trema ancora forte e sentiamo il temuto terremoto anche a Roma e il nostro piccolo tremare è ingigantito dalla paura perché il nostro pensiero vola sempre lì, a quei paesi che in questi giorni sono anche duramente provati dalla neve caduta abbondantemente.
Signore Gesù, ma davvero dobbiamo rialzarci anche questa volta? Sei sicuro che non possiamo restare qui sotto, al gelo, e lasciarci morire dopo questa sequenza terribile di eventi? Sarebbe più facile lasciarsi andare ma dobbiamo rialzarci. Dicci solo, come si fa.
10) GESU SPOGLIATO DELLE SUE VESTI
Quanta gente Signore è oggi come te: nuda. Non hanno più niente: non hanno la casa, le bestie, il lavoro, la piccola attività, il minimo ricordo.
Pescara del Tronto è completamente rasa al suolo: vi rimane un cartello stradale ad indicarla. Accumuli è un accumulo di macerie. Arquata del Tronto è ferita a morte nelle sue attività commerciali. Trisungo è diventato un paese fantasma. Il terremoto ha tolto tutto a loro e chi si è salvato è stato estratto vivo, ma nudo, da sotto le macerie.
Signore Gesù, verrai tu a coprirci? Ci manderai lo Spirito Consolatore con un po’ di vesti e qualche cibo per questa notte, e la prossima ancora, e quella dopo e chissà per quanto. Prendetevi tutto, non ho piu niente
11) GESU E’ INCHIODATO ALLA CROCE
Eccomi impotente. Nella notte mi sono trovato coperto di macerie, inchiodato sotto il tetto che avevo fatto riparare spendendo tanti soldi, soffocato sotto l’armadio nel quale custodivo i miei vestiti, morto sotto il crollo del campanile.
Eccomi, non posso muovermi, aspetto solo l’arrivo della morte.
Signore Gesù, se puoi allontana da noi questo calice. Se puoi, allontana da noi la paura di tornare ogni volta qui, nelle Marche, e aspettare la prossima scossa. Signore Gesù, se puoi, donaci serenità e Pace ma sia fatta la tua e non la nostra volontà.
12) GESU MUORE IN CROCE
290 morti nel primo terremoto del 24 agosto 2016 avvenuto in piena notte.
Signore portali con te nel Regno dei Cieli
13) GESU E’ DEPOSTO DALLA CROCE
Quanti corpi deposti da diverse croci. Paesi completamente distrutti, paesi che non rinasceranno e resteranno per sempre a simbolo di questa tragedia. Paesi il cui profilo si è trasformato in una distesa di macerie che incombe minacciosa sulla Salaria.
Signore Gesù, allarga le tue braccia per accogliere questi nostri fratelli e mandaci lo Spirito Consolatore per confortare i famigliari delle vittime, per rincuorare gli amministratori pubblici di questi paesi, per rinvigorire tutti noi che con loro vogliamo ripartire, ricostruire.
14) GESU E’ DEPOSTO NEL SEPOLCRO
Lasciate che i morti seppelliscano i loro morti.
Non ci sono più i funerali, ora. Anche le lacrime si stanno asciugando e rimane aperta come una ferita la lunga ricostruzione. A stento la vita riparte nonostante la burocrazia che uccide due volte. Ora, chiusi i cimiteri, non lasciate morire le Marche, l’Abruzzo, l’Umbria. Progettate qui le vostre vacanze, mandate qui i vostri aiuti, rivolgete qui le vostre preghiere.
Signore Gesù, dacci la forza di aiutare chi non ha più nulla e a loro l’umiltà di farsi aiutare per ripartire tutti insieme come fratelli e come figli della stessa Patria, l’Italia.
Grazie, è vera, triste, terribile, incredibile, se poi aggiungiamo Rigopiano restiamo senza parole. Che Dio abbia pietà di noi
ho riletto dopo un anno il testo della Via Crucis e sono ancora commossa. Veramente una preghiera dove si è riusciti a far sentire come la Passione di cristo si ripete in ogni uomo che soffre e muore, in ogni parte del mondo dove l’uomo uccide un altro uomo….
ancora con commozione ci sono le “”pie donne le madri i Cirenei. Ancora prego che ci sia la RISURREZIONE.
Grazie per chi ha scritto il testo, per la forza dei terremotati, per la pietaà e solidarietà in tutte le forme, anche quella della preghiera. Un forte abbraccio a quanti continuano a soffrire . Federica.
grazie di cuore. Ho scritto io il testo. Mi hai commosso col tuo commento.grazie