Le silenziose Maddalene dei nostri quartieri
Io la conoscevo poco, Maddalena, perchè l’ho incrociata qualche volta aiutare il marito Giancarlo al negozio di barbiere dove da 13 anni vado, saltuariamente.
Stesso presso, stesso posto, stessi silenzi, stesse chiacchiere e poi lei che passava, tra un cliente e l’altro, a raccogliere i capelli e tornava alle sue faccende.
Ho saputo della sua malattia (del ritorno della sua malattia) troppo tardi, ho saputo della sua morte che eravamo via, non ho potuto portarle un saluto ma oggi, nella Chiesa delle suore Calasanziane, eravamo in tantissimi a pregare con lei a un mese dalla sua morte.
Maddalena era conosciutissima in quartiere e ancora di più aiutava, e amava, i figli soli e poveri dell’Oasi Celestina Donati e a loro ha voluto dedicare i suoi ultimi pensieri e donare il suo ultimo aiuto.
Silenziosa, come quando mi passava alle spalle seduto sulla poltrona da Giancarlo, operava per il bene degli altri, a cominciare dal nostro quartiere: non so neanche bene, di preciso, che cosa abbia fatto nella sua vita ma so che lo ha fatto, oggi l’ho percepito concretamente.
Quante silenziose Maddalene nei nostri quartieri e non ce ne accorgiamo. Prego per lei e ringrazio Dio di avercela donata: a loro come Madre e sposa, zia, cognata, amica, benefattrice; a me come discreta presenza, umile grande esempio.
@giorjolly