Non si piange mai in coppia: onore alla moglie di Totti
Mentre io grondavo di lacrime davanti al tv, mia moglie, simile a un’ascolana Ilary Blasi, correva, come sempre, in su e in giù per la casa, in “tutt’altre faccende affacendate”, lanciandomi anche sguardi di incomprensione.
Io facevo il giro della casa piangendo abbracciato ai miei figli, mia moglie ci seguiva sistemando il disordine che lasciavamo nelle stanze.
Onore al Capitano (ne ha parlato qui Pasquale) ma onore anche a sua moglie che oggi in tanti cercano di interpretare per quei gesti e di disapprovare per non aver pianto.
Io penso che, a meno che non si tratti di film d’amore, non si può mai piangere in coppia: uno dei due deve sapere reggere al massimo tutte le emozioni, uno dei due deve poter rasserenare i figli anche nei momenti più terribili, uno dei due deve guardare la realtà con distacco, da un altro punto di vista, e ridimensionarla.
Credo che Ilary Blasi abbia svolto, ancora una volta, il suo egregio ruolo di madre e di sposa reggendo emotivamente mentre tutti, a cominciare dal marito, cedevano ad un pianto anche esagerato ma giustificato.
Ilary ha guardato il suo amato Francesco e mi ha ricordato lo sguardo amorevole di mia moglie (quando non posso giocare il giovedi sera a calcio con gli amici) che mi dice: amore mio, c’è anche altro nella vita, su, guardiamo avanti, guarda che bella famiglia che abbiamo.
Onore alla moglie del Capitano perchè ha saputo esserlo appieno anche nel momento in cui sarebbe stato facile, e scenograficamente corretto, piangere di più.
Onore a tutte le mogli che spesso non solo raccolgono ma anche “reprimono” amorevolmente le nostre lacrime e poi, magari, a telecamere spente e figli tutti addormentati, si lasciano andare nel segreto o strette nell’abbraccio del loro marito.