Roma: vi racconto la mia visita alla Madonna della grotta delle Tre Fontane
Non si può essere cristiani, se non si è mariani. PaoloVI
A Roma sud , per la precisione all’EUR, si trova un Santuario piccolo e delicato, conosciuto da centinaia di migliaia di persone, ma nonostante ciò ancora sconosciuto ai più , me compresa. Ci sono capitata per caso, domenica scorsa. E qui voglio fermarmi un momento a riflettere, sulla parola: “Caso”. Una volta in un libro, tanti anni fa, ho letto una frase che mi ha colpito, l’ho sottolineata, cosa che faccio spesso quando un passo di un testo mi piace.
L’autore ha scritto: “Il caso è forse lo pseudonimo di Dio quando non vuole firmare ». (Anatole France, Il giardino di Epicuro).
Io avevo accompagnato mio marito, fotografo, al parco degli eucalipti dell’Eur, l’avevo trovato facendo delle ricerche su Google, mi ha colpito uno spazio verde, con prevalenza alberi di un solo tipo. Ho pensato di andarlo a visitare, visto lui sta lavorando a un progetto sugli spazi verdi nelle città. Finita la nostra passeggiata, sono salita in auto, eravamo diretti al parco successivo. Dopo aver percorso un paio di minuti, ho visto due donne indiane, con dei fiori in mano, che si dirigevano verso una scritta: “Grotta della Madonna delle tre fontane”. Non ho fatto in tempo a dire a mio marito di fermarsi, e lui ha proseguito, alla ricerca della futura buona foto. Io avevo in testa la Grotta…Mi domandavo cosa fosse. Vivo da cinquant’anni a Roma, eppure la Madonna delle tre fontane non la conoscevo. Volevo vederla. Nel frattempo seduta su una panchina sono andata a leggermi la sua storia. .
“Nella grotta nel 1947 avvenne l’apparizione di Nostra Madre. La guerra era terminata, e l’Italia era povera. Bruno Cornacchiola, viveva a Roma, è una persona di provenienza umile, e fa il fattorino, è sposato ed ha dei figli. Nell’anteguerra ha combattuto in Spagna, contro Franco naturalmente. Tornato a Roma, ha abbracciato la Chiesa Avventista. Con tutto se stesso si dà da fare per la propaganda anti ecclesiale, sogna di passare alla gloria uccidendo Pio XII. Un giorno va con i suoi figli (12 Aprile 1947) nel bosco di eucalipti. I bimbi giocano a pallone. Bruno si siede e si mette a lavorare su un discorso, nel quale desidera attaccare e distruggere ogni dogma concernente la Madonna. I bimbi giocano ma a un certo punto, non li vede più e va a cercarli. Arriva verso la grotta, e lì trova suo figlio inginocchiato, con le mani unite in forma di preghiera. Chiama gli altri due bimbi e anche loro, appena giunti, si inginocchiano e dicono: “Salve bella signora” che sta nella grotta e che solo lui non vede. A quel punto l’oscurità della grotta si illumina .
Bruno si trova davanti la « Bella signora ». E’ alta circa un metro e settanta, ha un abito cremisi con una fascia rosa che cinge i fianchi, i capelli castano scuri ed un manto verde che cinge la testa ed i fianchi, nelle mani stringe un piccolo libro. Rimane a parlare con Bruno ed i suoi bimbi per un’ora ed un quarto. Spiega a Bruno l’importanza della preghiera; che aprirà nuove porte per l’umanità sofferente e altresì come le Tre Fontane diverranno un luogo in cui i non credenti si convertiranno e verranno dispensati miracoli per la Terra sofferente. Gli dice di lasciarla in pace, e di non tormentarla più. Poi conclude: «Alcuni a cui tu narrerai questa visione non ti crederanno, ma non lasciarti deprimere. Io sono colei che sono nella Trinità divina. Sono la Vergine della Rivelazione. Ecco, prima di andare via io ti dico queste parole: la Rivelazione è la Parola di Dio, questa Rivelazione parla di me. Ecco perché ho dato questo titolo: Vergine della Rivelazione».
Poi fa alcuni passi, si gira ed entra dentro la parete della grotta. Termina allora quella grande luce e si vede la Vergine che si allontana lentamente. Da quel giorno Bruno e i suoi figli diventano dei credenti cristiani”.
Troppo curiosa di quello che ho letto, esorto mio marito ad andarci, appena ha terminato il suo lavoro. Sono rimasta subito colpita dalla bellezza della statua di questa donna coni il manto verde, e sullo sfondo il marrone della grotta. Lei non tiene in braccio suo figlio, o un rosario, no, ha un libro in mano, per ricordarci la parola di Dio, per esortare tutti a essere missionari della parola del vangelo.
Attorno alla grotta è stata costruita una piccola chiesetta, è bianca negli interni ed ordinata. Il santuario è riempito di testimonianze di persone che versavano in condizioni disperate di ogni tipo, persone anche condannate dalla scienza nel fisico o nella malattia e che, inspiegabilmente, sono guarite. Fatti testimoniati e chiari: fatti, non opinioni.
Invito tutti a visitare questo magico luogo, per pregare, per osservare le varie testimonianze di chi, nel lungo corridoio fuori dalla piccola Chiesetta, ha lasciato il segno, per ringraziare colei che ha esaudito le loro richieste, di coloro che con fede l’hanno invocata, e lei apparsa in forma di guarigione. Grazie Maria.