buongiorgio

Entrate con me a Villa Nazareth: intervista a Sara Pennatini

Vent’anni che vivo a Roma, dalle stesse parti, nello stesso quartiere e vent’anni che butto l’occhio oltre quei cancelli, quei campi da calcetto, quella struttura.  Oggi, grazie alla Provvidenza e a Sara, direttrice, sono entrato e vi voglio condurre con me, per ora solo idealmente, in questa meravigliosa realtà super attiva che si chiama Villa Nazareth.

  1. Villa Nazareth è una Residenza universitaria. 103 studenti. Chi viene qui e perchè? Con quali criteri di selezione, se vi sono?

Villa Nazareth è più di una residenza universitaria: è uno dei 54 Collegi universitari di merito italiani ed è l’unico ad accogliere studenti e studentesse in maniera completamente gratuita, selezionandoli in base alla condizione socio-economica della famiglia oltre che al merito.

Il Collegio offre a tutti gli studenti – iscritti presso le università romane – vitto, alloggio, attività culturali e servizi formativi integrativi; l’accoglienza avviene all’interno di un ambiente familiare idoneo allo studio e alla formazione umana integrale in cui sia possibile – nella corresponsabilità e nella convivenza comunitaria, supportata dalla costante presenza di ex alunni e amici – uno scambio continuo di esperienze e di dialogo. Tre sono i principi dell’azione formativa: il significato cristiano dell’esistenza, il rispetto della libertà della persona, il valore della cultura come servizio agli altri.

A Villa Nazareth, infatti, concepiamo l’istruzione e la formazione come strumento per la crescita umana, di democrazia e contrasto alle disuguaglianze, non come arricchimento di competenze individuali fine a sé stesso, affinchè i “capaci e meritevoli, anche se privi di mezzi” possano raggiungere “i gradi più alti degli studi” (art. 34 della Costituzione): non ci interessa garantire eguaglianza di risultati, bensì di opportunità.

2.La vostra missione è sintetizzata con la frase: “favoriamo lo sviluppo dei talenti”. Che cosa vuol dire oggi nel 2023 con i nostri giovani?

L’istituzione – nata nel 1946 da una intuizione del Cardinale Domenico Tardini che la fondò per accogliere bambini intellettualmente dotati, orfani o provenienti da famiglie numerose, e dare loro una istruzione di qualità –  si ispira fin dalla sua origine alla parabola dei talenti, che non è l’inno all’efficienza, alla meritocrazia o, ancora, all’attivismo. Il talento è dono, ma è anche responsabilità, impegno, da mettere a frutto per offrire un servizio alla società. La parabola dei talenti ci insegna a non accontentarci, ad essere creativi, a non avere paura dei cambiamenti; ci insegna a vivere con passione l’oggi della storia.

A Villa Nazareth, dunque, cerchiamo di valorizzare le potenzialità e le vocazioni di ciascuno, tentando di rimuovere quegli ostacoli di natura economica e/o culturale che a volte limitano l’espressione delle capacità personali, affinchè il talento non venga sotterrato ma fatto fruttificare e messo al servizio degli altri.

In questa ottica mettiamo al centro la persona e crediamo nella formazione che matura nella relazione (la comunità): il talento da solo non produce nulla e non si può sviluppare a prescindere dal contesto di riferimento.

3.Si rimane giovani a lavorare coi giovani. Quante storie hai conosciuto, conosci. Ce ne vuoi raccontare una?

Ogni volto è una storia unica, è difficile scegliere. Quelle che forse colpiscono di più sono le storie di studenti che coraggiosamente scelgono di perseguire il proprio sogno anche contro la volontà della famiglia di origine; che scelgono quindi di venire a Villa Nazareth – certamente rassicurati dalla gratuità – per emanciparsi da una certa mentalità che ancora esiste e che – vuoi per cultura vuoi per necessità – diffida della formazione accademica. C’è la storia di E. che al concorso di ammissione ha lasciato il foglio in bianco: in lacrime voleva abbandonare la selezione, non credeva in sé stessa, ma piano piano ha trovato la forza di affrontare i suoi limiti con gli opportuni supporti, di superare le paure e ha dimostrato di poter essere una brillante studentessa.

4.Si apre un nuovo bando di concorso: di cosa si tratta?

Quest’anno abbiamo messo a disposizione 8 posti nella residenza maschile e 6 in quella femminile; inoltre c’è una riserva di posti per chi concorre parallelamente con il bando inps-collegi universitari. Innanzitutto facciamo una preselezione in base all’ISEEU (indicatore non superiore a 23.000 euro e ISPE non superiore a 50.000 euro) e al merito scolastico o accademico, stando però attenti a considerare eventuali situazioni border line: per esempio un ISEEU sopra soglia ma con recente perdita del lavoro da parte di uno dei genitori; un peggioramento della condizione economica non emergente dalla documentazione richiesta; oppure voti scolastici non eccellenti ma contesto di provenienza fragile. Una volta ammessi al concorso, i candidati trasmettono la documentazione integrativa necessaria a valutare in maniera più approfondita il percorso scolastico ed extrascolastico, le esperienze formative, il contesto familiare di provenienza, la motivazione allo studio universitario e alla scelta di Villa Nazareth . Il giorno del concorso le prove si articolano in due sessioni: la mattina ci sono test psico attitudinali, di cultura generale e una prova di comprensione del testo; dopo un momento conviviale condiviso con gli studenti del collegio, i partecipanti affrontano dei colloqui – tra cui quello psicologico – finalizzati ad una migliore comprensione della personalità, delle motivazioni e delle aspirazioni personali. Vi è anche una prova di gruppo, solitamente molto apprezzata. Nell’ammissione diamo la priorità agli studenti e alle studentesse neodiplomati, agli orfani e a chi proviene da famiglie numerose. Chi entra deve essere soprattutto aperto al confronto e alle nuove esperienze, disposto a mettersi in gioco insieme ad altri coetanei.

Il prossimo concorso di ammissione si terrà sabato 9 settembre a Villa Nazareth. La scadenza per presentare la domanda è venerdì 11 agosto. Qui il link con tutte le informazioni: https://villanazareth.org/collegio/ammissione/

Con Sara poi passeggiamo lungo i porticati della struttura, le piccole piazzette che si scorgono tra i campi da gioco e ci vengono mille idee, culturali e sportive, per continuare questa conoscenza reciproca come persone ma anche come Blog e Collegio Universitario. Incontro e saluto con piacere Mons. Claudio Maria Celli (Presidente della Fondazione Comunità Domenico Tardini Onlus che gestisce il collegio), sempre presente a Villa Nazareth, e anche con lui scambio qualche parola. Mi congedo portando nel cuore subito il desiderio di far conoscere a tutti che esistono posti in Italia dove non solo si premia il merito ma lo si incentiva: basta cercarli. Eccone uno. E da oggi, ogni volta che passerò di qua, il mio sguardo sarà diverso, sicuramente di compiacimento. Complimenti.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *