editoriali

L’Europa e la Pace

Purtroppo, nella guerra in Ucraina, l’Europa svolge un ruolo subordinato mentre dovrebbe averne uno decisivo.

Pur non essendo mai stato comunista, mi ritrovo nelle parole pronunciate da Enrico Berlinguer cinquant’anni fa:

“Nella prospettiva del ricostituirsi in una forma di presenza unitaria dell’intera Europa, noi, dunque ci battiamo per un’Europa occidentale che sia democratica, indipendente e pacifica; non sia né antisovietica né antiamericana ma, al contrario, si proponga di assolvere una funzione di amicizia e cooperazione con l’America e con l’Unione Sovietica, e tra esse, e con i Paesi sottosviluppati, e con tutti i Paesi del mondo: nella linea e nella prospettiva della pacifica coesistenza e collaborazione”.

Insomma un’Europa come elemento equilibratore del mondo.

“Ma soltanto un’Europa-comunità, non un’Europa delle piccole patrie, può avere -continua Berlinguer- un ruolo nella costruzione della pace e dello sviluppo…..la via d’uscita dalla crisi non può consistere nel ripiegamento di ogni singolo Stato sulla sua peculiare identità, nel rinchiudersi nelle particolarità dei propri interessi”.

Trovo in queste parole corresponsione con le parole di Papa Francesco nella “Fratelli tutti” là dove scrive:

“Desidero tanto che, in questo tempo che ci è dato di vivere, riconoscendo la dignità di ogni persona umana, possiamo far rinascere tra tutti un’aspirazione mondiale alla fraternità”.

Occorre però che si pensi di più all’integrazione politica e culturale e non solo a quella economica e monetaria.

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