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Dino Buzzati parla di Irene e delle mamme di vocazione di Nomadelfia

Nella settimana che ci conduce, con gioia, alla Festa per i 100 anni dalla nascita di mamma Irene di Nomadelfia, prima mamma di vocazione (ne abbiamo parlato qui), mentre vi consigliamo anche di visitare il sito della Comunità e la nostra sezione dedicata, vi lasciamo gustare le parole dello scrittore Dino Buzzati che redasse dopo aver visitato la comunità e conosciuto mamma Irene.

PIÙ DI COSÌ NON LI POTREBBE AMARE
Una giovane donna li ha assunti come figli, come figli autentici li ama e non importa se uno viene da Roma un altro da Caltanissetta e così via. Con altrettanta forza tutti e ventiquattro sono attaccati a lei. E fra di loro si vogliono bene esattamente come fratelli, anzi di più perché i fratelli, quando sono in tanti, fan presto a litigare. Un collegio?
Una famiglia come le nostre, anzi più stretta. E tutto intorno… altre famiglie come questa, piene di bambini con mamme che non li hanno partoriti. Ma se ciascuna li avesse portati, tutti e 15, o 20, o 24, dentro di sé per nove mesi e dopo li avesse dati alla luce urlando, se ognuno dei 15 o dei 20 fosse nato da un meraviglioso amore, se veramente quella torma di bambini fosse carne della sua carne, più di così non li potrebbe amare.

Dino Buzzati
(CORRIERE DELLA SERA, Milano, 12 maggio 1949)

leggi anche la lettera di don Zeno a mamma Irene

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