culturafamiglia

Di gravidanza solidale e di altre amenità contemporanee

In Italia e nel mondo sta succedendo un fenomeno strano. Per dirla in pochissime parole, pare che chi avrebbe tutte le carte in regola per procreare, non voglia figli, mentre al contrario, chi, per qualunque motivo ( sterilità o omosessualità) non sia in grado di generare, li voglia a tutti i costi. I primi, chiamiamoli per comodità, “ i fertili”, preferiscono viaggiare, divertirsi, vivere liberi da tutte le incombenze imposte dalla presenza di figli da accudire e fanno dunque di tutto per evitarli, arrivando a volte all’aborto; i secondi  ,”gli infertili”, invece, si struggono dal desiderio di avere una discendenza e un frutto del loro amore e fanno di tutto per ottenerlo, arrivando a volte ad aberrazioni come l’utero in affitto o simili amenità.  Ho riflettuto su questa strana tendenza. Si potrebbe liquidare velocemente con il classico proverbio “ chi ha il pane non ha i denti “ ma temo che il problema sia un po’ più complesso.  Non escludo che la naturale inquietudine della natura umana ci spinga sempre a desiderare quello che non possiamo avere snobbando quello che abbiamo facilmente a disposizione, ma il nocciolo della questione a mio parere è ben diverso.

Siamo arrivati al punto in cui un bambino è considerato un semplice oggetto di consumo. Un mezzo per soddisfare noi e i nostri desideri. Quindi, al pari di viaggi, cellulari, auto o che ne so, i bambini vengono ottenuti o evitati ( e alla peggio si buttano) esattamente come con qualsiasi altro bene di consumo a nostra disposizione.  Voglio un’auto? Me la compro. Il cellulare che ho non mi piace più, lo butto. Voglio un bimbo? Lo produco in vitro. Non lo voglio? Uso contraccettivi e se va male abortisco. I figli non sono più un dono, una nuova vita da accogliere, proteggere e sostenere fino a quando non saranno in grado di prendere la loro strada, ma sono semplicemente oggetto dei nostri desideri, e di conseguenza si fanno o si “disfano” a seconda della nostra indole e delle nostre esigenze del momento.  Tant’è che ora si suggerisce alle ventenni di congelare i propri ovuli per tenerseli da parte pronti per essere utilizzati  in modo che, se dovesse arrivare il pensiero di un figlio a oltre quarant’anni, quando Madre Natura non è più così generosa in fatto di fertilità, sia possibile soddisfare tale desiderio. Con tanto di catalogo con i preventivi a seconda delle opzioni e delle garanzie disponibili e di carnet per scegliere il colore della pelle. Non sto scherzando cercate su internet una qualsiasi clinica per la fertilità e verificate voi stessi.

E se proprio una non fosse in grado di portare avanti una gravidanza esiste la“ gravidanza solidale”  perché ci sono donne che sono così generose da accogliere nel proprio grembo l’embrione prodotto da estranei in modo che costoro possano avere il loro bimbo tanto desiderato.  Poi che dietro ci siano storie di sfruttamento e giri di soldi spaventosi e soprattutto bimbi venduti alla nascita, forse è un po meno solidale ma non perdiamoci nei dettagli. Orwell e la neolingua levatevi proprio.

Ci si scandalizza tanto del fatto che in passato gli schiavi e certe etnie siano state considerati non umani, ma alla stregua di oggetti, la cui vita era a disposizione e a discrezione dei padroni. Nessuno si rende conto che la stessa cosa sta accadendo anche ai giorni nostri forse in maniera più subdola e più elegantemente mascherata, ma non per questo  meno disumana.

E allora continuiamo a coltivarla questa cultura della vita, a proporla, nel rispetto delle leggi e dei tempi della natura senza ingannare l’opinione pubblica con l’antilingua ma usando sempre la forza della Verità.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *