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Fratel Biagio nel ricordo di Padre Maurizio Patriciello

Pregai: ” Manda, Signore, un angelo sul mio cammino”.

E l’angelo arrivò.

Ti incontrai. Ci incontrammo.

L’angelo, quel giorno, era san Francesco redivivo.

Si chiamava Fratel Biagio.

Ci abbracciamo. Ci calammo nel Vangelo. Bevemmo l’acqua fresca che sgorga da Gesù. Imparai. Compresi. Feci tesoro di quelle ore passate insieme.

Addio, frate. Addio, amico carissimo. Addio, innamorato di Dio. Addio, servo buono e fedele.

Accompagnaci dal cielo. Aspettaci.

Padre Maurizio Patriciello.

vai alla video intervista https://www.facebook.com/100004601472071/videos/1777423245754374

Da Reti di Giustizia

Se n’è andato poco fa. Biagio Conte è morto, ha lasciato questa terra, e la sua missione. Le sue ultime parole, a fatica, alla messa di Natale: “Cercate di rendere migliore questo nostro mondo”. L’ultima consegna, l’eredità spirituale, di un uomo che, dopo aved lasciato tutto per i poveri e per Dio, in ultimo ha dato un’altra lezione, accettando la sofferenza e spegnendosi lentamente, e serenamente, nella sua cella palermitana, in via Decollati, stretto dall’affetto di tutta Palermo e dei suoi, della Missione Speranza e Carità da lui fondata.

Figlio di un industriale edile, dal maggio 1990 decise di dedicarsi a Dio, vestendosi di sacco, rinunciando a una casa, ritirandosi nelle montagne dell’entroterra siciliano e vivendo come un eremita, per poi incamminarsi in solitudine verso Assisi.

Tornò a Palermo con l’intenzione di partir per l’Africa come missionario, ma rimase tra la sua gente: “Qui in troppi soffrono povertà e abbandono, qui è la mia missione”.

Cominciò dai senzatetto della Stazione di Palermo Centrale, facendosi – e lo era – uno di loro. Continuò fondando, nel 1993, la “Missione di Speranza e Carità” che ha ospirato e aiutato, negli anni, migliaia di persone senza chiedere ad alcuno in quale Dio credesse.

Biagio non è stato un prete nè un monaco, lo hanno chiamato “Frà” perchè si è fatto fratello di tutti, e per tutti ha camminato, spesso portando sulle proprie spalle una croce più pesante di lui. Quando, alcuni anni fa, gli stenti e la fatica lo costrinsero in una sedia a rotelle, pregò perchè potesse tornare a camminare, e gli fu dato.

Biagio Conte è morto, ad appena 60 anni, e ora è lui – che, come Pietro, ha lasciato ogni cosa, e ha tanto pregato per il suo prossimo – che ha bisogno delle nostre preghiere. Anche se, ne sono certi in tanti, è già stretto tra le braccia di Dio, che lo ha chiamato a sè: “Vieni, servo buono e fedele, prendi parte alla gioia del Tuo Signore”.

Grazie, Frà, e buon viaggio 🙏

Piero Gurrieri

#biagioconte

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