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Sofia Goggia, campionessa di Dio

“Se questo è il piano che Dio ha per me, altro non posso fare che spalancare le braccia, accoglierlo e accettarlo. Grazie a tutti”, il messaggio contornato da due cuori: uno spezzato e l’altro integro ed il suo volto, in bianco e nero, sorridente, voglio dire rassicurante.

Così Sofia Goggia saluta l’arrivo del decimo infortunio in 14 anni di carriera a sole due settimane delle Olimpiadi di Pechino. Non me ne intendo di sci (e ora dico purtroppo) ma è il mio amico Franco, interpellato per l’occasione, a parlarmi della Goggia come di una grandissima campionessa che si è rialzata una decina di volte, e non è un modo di dire, e che è seconda sola, come numero di vittorie tra le sciatrici italiane, a Federica Brignone.

Doveva rappresentare l’Italia alle Olimpiadi di Pechino come portabandiera ma invece, non potendo camminare, è stata sostituita ma “in qualche modo gareggerà”, mi assicura sempre Franco.

Io penso che da oggi ci rappresenterà anche davanti a Dio se vorremo seguirla nella sua umiltà, forza, professionalità e Fede.

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