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10 ottobre: San Daniele Comboni, Apostolo dell’Africa e Vescovo (1831-1881)

Morire per Gesù Cristo e per l’Africa

«Precursore, evangelizzatore, profeta, pioniere, gigante missionario, promotore, liberatore, sacerdote e vescovo dal cuore magnanimo che sa perdonare e specialmente amico dell’Africa, per la quale non esita a sacrificare tutto». Così lo ha definito, con un ritratto fedele, il cardinale Arinze. Nato il 15 marzo 1831 a Limone sul Garda, Daniele Comboni dopo il ginnasio entra nell’istituto di don Nicola Mazza, che accoglie giovani di famiglie povere desiderosi di istruirsi. In quel periodo sorgono un po’ dovunque istituti missionari e arrivano in Africa le prime Suore. Da canto suo, nel 1845 Gregorio XVI, che ha confermato la condanna dello schiavismo, consacra i primi vescovi di colore.

Daniele, nel gennaio 1849, giura davanti al superiore di consacrare la sua vita all’apostolato dell’Africa Centrale. Ordinato prete nel 1854, tre anni dopo partecipa a una spedizione missionaria a Khartoum, ma è costretto a rientrare in Italia dopo la morte di tre compagni. Nel 1864, mentre a Roma prega sulla tomba di san Pietro, gli viene l’idea di stendere quello che sarà il suo “Piano per la rigenerazione dell’Africa” per mezzo degli africani, da attuarsi coniugando evangelizzazione e promozione umana.

Nel 1867 nasce l’Istituto maschile per le Missioni della Nigrizia, non senza ostacoli a causa di calunnie da parte dei camilliani facenti parte della spedizione. Nel gennaio 1872 spunta anche il ramo femminile, le Pie Madri della Nigrizia. Nel 1877 don Daniele è nominato Vicario Apostolico dell’Africa Centrale, mentre prosegue l’opera di “rigenerazione” da parte degli africani: accanto alle maestre nere si vanno formando famiglie di cristiani autoctoni in grado di trasmettere la fede e di mantenersi coi vari mestieri e con l’agricoltura. Tornato dall’Italia dopo un’altra spedizione, il 2 ottobre 1881 è assalito da violente febbri e spira il 10 ottobre. Giovanni Paolo II lo ha beatificato nel 1996 e canonizzato il 5 ottobre 2003. 

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