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A Parigi la Fiera dei bebè su misura: un abominio da fermare

La prepotenza del forte sul debole, del maschio sulla donna, dell’adulto sul bambino può diventare mafia, guerra, terrorismo. Il principio resta sempre quello di calpestare i più piccoli, i più poveri, i più indifesi. L’utero in affitto è un abominio. Con i loro soldi, i ricchi, pensano di poter comprare tutto, anche i figli degli altri e illudersi di farli diventare figli loro. Giocare con la vita altrui è vietato. Prenotare, programmare, vendere e comprare un figlio deve essere vietato ad ogni latitudine. Se vogliamo ancora conservare un pizzico di umanità.

Padre Maurizio Patriciello.

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«Chiediamo un immediato intervento del Ministero dell’Interno affinché la Fiera dell’utero in affitto prevista a Milano per il 14 e 15 maggio sia fermata!». Così Jacopo Coghe, Portavoce di Pro Vita & Famiglia, sulla notizia dell’evento riguardante l’utero in affitto che, tenutosi a Parigi qualche giorno fa, sarebbe pronto a sbarcare in Italia, per la precisione a Milano, nel maggio 2022.

«Questa abominevole pratica è illegale in Italia. Ricordiamo – prosegue Coghe – che la legge 40 proibisce la pratica e la pubblicità dell’utero in affitto con sanzioni che arrivano fino al milione di euro».

«Non vogliamo – aggiunge – un mondo in cui è possibile comprare figli su ordinazione, in cui schiere di donne vendono il loro corpo per capricci di altri e in cui la persona è un prodotto commerciale per arricchire le agenzie. Se il Parlamento non si muoverà rapidamente – conclude Coghe – per approvare una legge che renda l’utero in affitto reato universale, queste tragiche situazioni saranno realtà».

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