editoriali

Lettera a Luana D’Orazio da un operaio

Cara Luana, mi chiamo Maurizio ho 39 anni e faccio l’operaio metalmeccanico. Ho passato metà della mia vita dentro una fabbrica e la notizia della tua morte oggi è un colpo al cuore. Sai quando ho iniziato ero un giovane della tua età e potevo ancora permettermi di scegliere in quale fabbrica lavorare e come costruire il mio futuro. Invece tu Luana sei stata vittima di un sistema marcio che fa della vita umana un mero servizio per il capitale.

Oggi veniamo chiamati risorse perché produciamo utile per gli azionisti e lo dobbiamo fare a testa bassa sperando di ottenere qualche briciola.La tua generazione invece è diventata schiava di un sistema che non garantisce futuro, che non da speranza ai giovani e li spreme fino a buttarli via. In te Luana ho visto il possibile futuro di mia figlia che oggi ha 5 anni e che domani potrebbe finire in una fabbrica e questo oggi è tragico. Una volta essere un operaio era qualcosa di importante, significava essere parte della base che sorreggeva il tessuto produttivo del paese e lavorava per dare stabilità alla famiglia.

Oggi l’operaio è schiavo a tempo determinato, non ha futuro, rischia e perde la vita costantemente perché il padrone esige l’utile.

Sai Luana oggi quelli che ti piangeranno sono gli stessi che hanno organizzato il concerto del 1 Maggio, la nostra festa, grazie ai soldi delle banche. Sono quelli che hanno invitato un miliardario che affitta supermercati sprecando cibo come se fosse spazzatura spronandolo a non parlare dei tuoi diritti, del tuo futuro, delle tue tutele ma gli hanno fatto fare un monologo che con te, con noi non c’entra proprio nulla.

La tua vita però è preziosa Luana e non verrà dimenticata almeno da me, io continuerò a lottare nel mio piccolo e dall’interno contro un sistema omicida, che opprime libertà e futuro di voi giovani. Probabilmente lo farò da solo ma so che al mio fianco ci sarete voi ragazzi vittime di questo tritacarne e questo mi darà sempre forza.Tranquilla non mi lego a questa schiera, morirò pecora nera e il tuo sangue operaio non sarà versato invano.

Ti voglio bene, un tuo fratello operaio.

fonte – https://sfero.me/article/lettera-luana-operaio

Maurizio Elia Spezia

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