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“Convertitevi e credete nel vangelo” 1ª domenica di Quaresima – anno B

Per la prima domenica di quaresima, la liturgia ci propone pochissime righe di un Marco, più sobrio del solito, sulla tentazione di Gesù nel deserto; che corrisponde anche con l’inaugurazione delle sua missione pubblica. Il tema della sua prima predicazione è l’invito alla conversione.

Le prime due formule costituiscono una rivelazione (“il tempo è compiuto. Il regno di Dio si è fatto vicino “). Le due ultime indicano la decisione da parte dell’uomo. Una decisione in due esigenze : la conversione e la fede( ” convertitevi e credete nel vangelo”). La conversione richiesta è un mutamento radicale di atteggiamento. E credere al vangelo vuol dire credere al messaggio di Cristo : parole e azioni. Subito dopo il battesimo, Gesù viene cacciato nel deserto. Qui il deserto non è più il luogo ideale per l’incontro con Dio, ma della prova, della lotta con Satana, l’oppositore, colui che ostacola il progetto di Dio, che intralcia questa volta il piano di Dio della nuova creazione, della redenzione. In altre parole, Gesù, nuovo Adamo, affronta il mondo della lontananza da Dio, percorso dalle potenze del male, per avviare il ritorno dell’umanità verso la patria perduta : una vera partecipazione alla lotta degli uomini. Che Cristo abbia superato tutte le tentazioni nel deserto, Marco lo suggerisce soltanto, soprattutto con due immagini :

1. Gli animali selvatici ( “stava con gli animali” ) : essi indicano sia la vittoria di Cristo sulle potenze del male, sia un riferimento ad Adamo, prima del peccato originale, che, circondato dagli animali, aveva imposto loro un nome (Gn2, 20), segno di dominio,quest’armonia ristabilita con gli animali è segno dell’universo riconciliato e della comunione ristabilita tra l’uomo e Dio. Però, si tratta di armonia da ricomporre prima di tutto dentro di noi (cf. Fedeltà alla e nostra vocazione cristiana) attorno a noi. (cf.associandoci alla lotta di Gesù contro il male).

2. Gli angeli ( “E gli angeli lo servivano” ) : il servizio di questi indica la comunione con Dio. La quaresima appare, quindi, come il tempo “compiuto”, kairos, favorevole per la decisione da parte dell’uomo. Non occorre rimandare la sua conversione al futuro. L’attenzione viene indirizzata verso il presente (adesso, oggi, qui), cioè quando senti l’invito del Signore, non indurire più il cuore. Don Joseph Ndoum

                                          1ª lettura Gn 9,8-15 * dal Salmo 24 * 2ª lettura 1Pt 3,18-22 * Vangelo Mc 1,12-

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