gli altri siamo noi

Abbiamo bisogno di lavorare e quindi dal 15 gennaio noi apriamo #ioapro

(da Parma Today) – Dopo mesi e mesi di restrizioni e chiusure e dopo le proteste delle ultime settimane alcuni ristoratori e gestori di locali hanno deciso di organizzarsi e di sfidare le regole che verranno decise nei prossimi giorni – e che prevederanno di nuovo la chiusura dei locali pubblici. Il 15 gennaio, infatti, hanno annunciato che terranno le proprie attività aperte, nonostante i divieti. 

Angelino Ferrari, Amministratore delegato del Green Glam Restaurant a Parma, è uno dei ristoratori ribelli. Guida il gruppo locale #Ioapro di Parma e in questi giorni sta raccogliendo sempre più adesioni alla protesta. Il 15 gennaio terrà il suo ristorante aperto, sempre rispettando tutte le regole previste per quanto riguarda la normativa anticontagio. 

Da dove nasce la vosta protesta e cosa farete, in concreto, il 15 gennaio?

“La nostra protesta nasce perchè noi ristoratori non possiamo più andare avanti così. i ristori che sono stati dati dal Governo non sono sufficienti. Abbiamo bisogno di lavorare: in alternativa ci aggiungeremo all’elenco delle aziende che sono già state costrette a chiudere. Concretamente, dopo tanti mesi di attesa, faremo un gesto simbolico ma concreto: il 15 gennaio terremo aperto, nonostante i divieti. Entro le 21.30 il locale sarà chiuso”. 

Come vi comporterete se verranno le forze dell’ordine a multarvi? 

“Ci comporteremo, come sempre, con educazione e buon senso, faremo controllare il locale e accetteremo il verbale. Dopo qualcuno di noi lo contesterà mentre magari altri decideranno di pagare la multa entro cinque giorni. Abbiamo un pool di avvocati a disposizione. Anche i clienti potranno decidere tra una delle due opzioni. Sicuramente sappiamo che le forze dell’ordine stanno facendo solo il loro lavoro”. 

Quanto avete perso, in percentuale, durante il periodo di chiusura per il Covid e quando avete speso per acquistare merce che poi non avete utilizzato? 

“Ormai il nostro fatturato vede perdite tra il 60 e il 70%, mentre in estate le perdite si aggiravano intorno al 40%. Per quanto riguarda le spese fatte in vista dell’annunciata riapertura per le feste natalizie personalmente ho speso circa 6 mila euro di beverage, in particolare vino. Non ho potuto poi ovviamente utilizzarlo – visto le chiusure imposte dal Governo – e ho perso quindi quei soldi”.

Qual è l’obiettivo della vostra protesta e come siete organizzati? 

Abbiamo un gruppo nazionale, un gruppo dell’Emilia-Romagna e un gruppo di Parma. Io seguo il gruppo della nostra città come amministratore. Alcuni di noi apriranno i locali, seguendo come sempre tutte le linee guida per evitare i contagi. Dimostreremo che non siamo noi gli untori del Covid. Posso dire che siamo già tantissimi e ogni giorno arrivano nuove adesioni. 

Mia madre, che è responsabile di una Rsa a Parma, si è ammalata di Covid a marzo e oggi ha ancora alcuni sintomi. La protesta nasce anche da questo: il rischio di perdere una persona cara ti fa capire che è il momento di svegliarci per riprendere in mano la nostra vita”. 

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