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Il mio Dio è adagiato, è piccolo … è in Casa Famiglia!

La Buona Novella – Introduzione al Vangelo della Domenica

DOMENICA dopo NATALE – FESTA DELLA SANTA FAMIGLIA
DI GESU’, MARIA E GIUSEPPE

Lc 2,22-40

Il mio Dio è adagiato, è piccolo … è in Casa Famiglia!

I pastori andarono, senza indugio, e trovarono Maria e Giuseppe e il bambino …

Chi pensa al presepe più bello e romantico del mondo, dopo aver ascoltato
queste parole a Messa o, oggi dopo aver partecipato virtualmente alla Messa sul canale You Tube della propria parrocchia, è distante anni luce dal Vangelo di Luca.

Chi si immagina la stalla adombrata e poetica come nei film natalizi sulla famiglia di Gesù è lontanissimo dalla parola di Dio viva e vivificante, storica e teologica, liberatrice e profetica.

La famiglia di Dio fattosi Bambino è incontrata da uomini poveri ed umili in una situazione deplorevole e dura: la ritroviamo nelle famiglie di zingari, sinthi e rom che viaggiano nelle Metro delle nostre Capitali; la contempliamo nelle Case Famiglia laiche e religiose dove tanti orfani di amore sono accolti e adagiati nell’umanità che si prende cura delle ferite, fascia la fragilità e accarezza la nudità di spirito di chi è escluso e scartato dalla società.

Chi pensa a questa festa, che si vive dopo il Mistero del Verbo Incarnato
celebrato il 25 dicembre, la Festa della Santa Famiglia di Dio-Uomo, come a una ricorrenza liturgica Pro Life o da Family Day è molto distante dal cuore del Vangelo.
Non si possono ridurre le parole del Signore a una bandiera, se pur nobile e carica di valori importanti, da sfoderare con orgoglio e con punte di ideologia iper-cattolica. La vita del Verbo si manifesta in un Dio Bambino.
Mistero scandaloso e affascinante, che inquieta e sconvolge i forti.
Sì, il mio Dio (mio, perché mi immagino Maria che parla a Giuseppe suo marito e a noi) è Bambino. Perciò è debole.
Il mio Dio è fragile. È povero.
Il mio Dio è nudo. È scalzo.
Il mio Dio ha bisogno di essere accolto.
Il mio Dio è adagiato. Non su troni, ma sulla paglia ruvida della vita ordinaria e semplice.
Il mio Dio è disarmato. Semplice. Disarmante.
Perciò è infinitamente piccolo.
Quindi infinitamente grande .. nell’Amore.
Il mio Dio è tenero come un neonato.
Il mio Dio è dolce come il Pane fresco …
… adagiato nella mangiatoia. (Lc 2,16)

Buona Domenica!
don Domenico Savio

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