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Omotransfobia, Pro Vita e Famiglia: “Mentre il popolo ha fame, oggi in Aula la sinistra pensa all’omotransfobia”

“Volete conoscere le priorità del governo giallo-rosso? Mentre in tutta Italia il popolo scende in piazza perché ha fame e chiede di lavorare, la sinistra in Parlamento sapete che fa? Oggi riprendono i lavori alla Camera sulla proposta di legge contro l’omotransfobia e con la proposta  di sette emendamenti al Testo che mirerebbero a estenderlo anche alle disabilità. Zan & Co strumentalizzano i disabili per accelerare una proposta che in questo momento appare ridicola e fuori contesto oltre che ancora più inutile e pericolosa come sempre abbiamo detto” ha dichiarato il Presidente di Pro Vita e Famiglia Toni Brandi. 

“Vogliono davvero aiutare le persone con disabilità? Pensino a offrire loro i servizi di cui necessitano, pensino a un adeguato sostegno economico alle loro famiglie e a consentirgli la possibilità di vivere la scuola come tutti gli altri ragazzi” ha proseguito Jacopo Coghe, vice presidente di Pro Vita e Famiglia.

“Inoltre – ha continuato la nota di Pro Vita e Famiglia – l’altro emendamento proposto, che precisa che le opinioni non istigatorie ‘restano salve’ in quanto già discendenti direttamente dall’articolo 21 della Costituzione, è il sommo dell’ipocrisia e dell’inutilità: è stato studiato apposta per tappare la bocca a quelli come noi, che giudicano liberticida questa legge, mentre si rassicurano i lettori superficiali. Era ovvio dall’inizio che non sono teoricamente punibili le opinioni “non istigatorie” quando non c’è pericolo di “discriminazione” Il punto, infatti, è che praticamente tutto può rientrare nel concetto di “istigazione alla discriminazione”, inclusa l’espressione di opinioni che mirano ad avere una sia pur minima influenza sui destinatari. Ad esempio, chiunque pubblicasse una petizione contro le adozioni gay o l’utero in affitto; il sacerdote che predicasse sulla sessualità; la mamma che consigliasse alla figlia di non sposare un bisessuale; la donna che si opponesse alla presenza di maschi transgender nei bagni e negli spogliatoi femminili. Sono tutte persone che potranno essere punite se un giudice qualsiasi ritenesse che ‘istigassero alla discriminazione’ sulla base dell’orientamento sessuale o dell’identità di genere”.

Questo Testo Unico, oltre che a distruggere le libertà di pensiero, religione e associazione, serve a riempire le tasche delle associazioni LGBT (ricordiamo sono già pronti per essere erogati 4 milioni di euro) per fare corsi nelle scuole e indottrinare i nostri bambini con la teoria gender” ha concluso la nota.

Uff. Stampa Pro Vita

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