editoriali

Il mio ricordo in “Basilica” dell’11 settembre 2001, il giorno in cui cambiò il mondo


Personalmente sono molto legato emotivamente a questo evento, vi spiego il perché. Dal 1995 ho iniziato a lavorare nella basilica di San Pietro, prima come vigilante ausiliario, poi dal 1999 come custode effettivo, nel corpo dei “Sampietrini”.

Lunedì 10 settembre 2001 ero di servizio nel guardaroba della basilica dove si controllano e depositano gli zaini. Quel pomeriggio il nostro ispettore di turno mi invita a controllare bene nel metal detector gli zaini, perché “c’è aria di allerta”, mi disse… ed io così feci: tutti le persone che arrivavano con uno zaino dovevano farlo passare nel metal detector e in breve si formò un po di fila.

Ricordo come fosse ieri che dallo schermo ad un certo momento vedo passare un cranio e una colonna vertebrale di un gatto. Allorché stupito chiedo alla signora perché avesse messo la gabbia con il suo gatto nella macchina…e lei rispose “non so, tutti erano in fila e mi sono accodata”.

Senza commentare oltre, le faccio depositare la gabbia cosicché potesse entrare in Basilica.

Il fatto generò ilarità tra di noi e il pomeriggio passo’ tranquillamente senza altri inconvenienti.

Il giorno dopo, martedì 11 settembre successe quello che tutti vedemmo in televisione, e noi che sapevamo di un allerta il giorno prima avemmo un brivido in più.

Mercoledì 12 settembre, quando ci incontrammo al timbro nei nostri sguardi c’era timore…avevamo preso un po’ sottogamba quell’allarme…. stavamo toccando con mano che veramente  la nostra Basilica era (e lo é tuttora) un “punto sensibile”. Era mercoledì , ed era programmata l’udienza del Papa in piazza….tutti credevamo che a quel punto fosse in dubbio lo svolgersi visto la pericolosità della Piazza per il Santo Padre…ma lui, Giovanni Paolo II non rinunciò e fece regolarmente l’udienza…

Al termine, dopo una breve sistemazione, la Basilica apriva al pubblico ed io ero di servizio alla “galleria esterna”, alla balconata in cima la cupola, per tutto il turno di pomeriggio. Non vi nego che, visto gli eventi, quel pomeriggio rimasi di vedetta più attento al traffico aereo intorno Roma che ad altro, con una certa e sensata dose di timore.

Da quell’ 11 settembre cambiò il mondo: si diffuse il terrore, cambiò la definizione di “posto sicuro”, cambiò il modo di viaggiare, persino cambiò l’accesso alla piazza e alla Basílica di San Pietro, non più libero e spensierato, ma controllato e per settori. Non ne saremmo più tornati indietro.Che tristezza!

L’anno scorso ho avuto l’opportunità di visitare New York e quando andai al World Trade Center e visitai Ground Zero, sentii tante emozioni che mi fecero restare molto tempo in silenzio. Avvertii il dolore di quel luogo, teatro di tanta morte e dolore e, anche se l’11 settembre 2001 ero molto distante da lì, in un altra nazione, lo sentii “mio”…..fu comunque parte di un esperienza forte della mia vita.

Emanuele Roncaccia

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