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Quel ponte simbolo del rilancio di Genova e dell’Italia intera

La sera del crollo ho prestato servizio con la Croce Rossa (il mio comitato è quello di Cogoleto) per il trasporto delle salme all’obitorio.

Il volto dei soccorritori non sarà mai dimenticato: la loro fatica, la corsa affannosa grazie anche ai cani dei gruppi speciali.

Ricordo don Alvise con lo sguardo rivolto alle macerie: la sua tonaca nera accanto alla mia divisa rossa.

E i funerali di stato con la bara bianca del piccolo Samuele in mezzo alle altre.

Oggi, in cui tutto è sospeso, quel ponte, quell’ultima campata issata nel silenzio della città porta una speranza maggiore per un rilancio non solo della Superba, ma dell’Italia che si sta rialzando da un crollo, anche questo, inaspettato.

Enrico Canepa

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