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Mons. Giovanni D’Ercole suona la carica: dobbiamo obbedire più a Dio o agli uomini?

Di solito non usa mezzi termini don Giovanni. Pochi giorni ha paragonato questa quarantena a una sorta di arresti domiciliari.

Ma d’Ercole è anche uomo concreto e ha messo a disposizione dello Stato, gratis, le sale parrocchiali per aiutare la ripresa della scuola italiana che considera una priorità.

Oggi, sentendosi tradito, come tutta la Cei e come tanti cattolici (come abbiamo raccontato) dal DPCM di ieri sera, ha pubblicato un video sul suo spazio Facebook, e che riportiamo qui sotto, in cui suona la carica.

“Il diritto alla libertà religiosa è qualcosa di fondamentale garantito dalla nostra Costituzione e dalla coscienza – dice D’Ercole – Si tratta a questo punto, qualora non venga dato questo Diritto, di agire come ci insegnano gli Atti degli Apostoli: bisogna obbedire più a Dio o agli uomini.

In questo caso bisogna obbedire più a Dio. Ma io immagino che il buon senso prevarrà e che il comitato scientifico si faccia una ragione, smettetela di pensare che le chiese siano il luogo del contagio, non più di altri, non piu del supermercato, non più del tabaccaio ma anzi, di meno, perchè noi stiamo più attenti avendo a cura la salute della gente.

La Chiesa non è luogo degli untori!”

Caricaaaaaaa!

Un pensiero su “Mons. Giovanni D’Ercole suona la carica: dobbiamo obbedire più a Dio o agli uomini?

  • enzo brancaleoni

    Alla domanda retorica “a chi dobbiamo obbedire a Dio o agli uomini” io rispondo: “a Dio”.
    Mi chiedo però cosa vuole Dio da noi? Che dobbiamo fare noi in questo momento di pandemia? Rischiare che altre persone continuino a morire? Anziani, medici, infermieri e personale sanitario a tutti i livelli? È noto che gli ambienti chiusi e gli assembramenti di persone favoriscono la diffusione del famigerato Virus e possono provocare il riaccendere i contagi e quindi sofferenze e morte.
    Gli scienziati ci chiedono prudenza e pazienza perché il rischio è ancora grande.
    I governanti hanno la responsabilità di fare le scelte di minor rischio per salute della popolazione.
    Se la celebrazione aperta ai fedeli è ancora considerata un rischio per la salute della gente come posso pensare che il buon Padre Nostro voglia questo?
    Anche Papa Francesco dice e prega perché il popolo di Dio sia obbediente alle disposizioni per la fine della quarantena perché la pandemia non torni.
    Abbiamo la possibilità di seguire la santa Messa davanti al televisore, recitare il rosario, pregare in famiglia, leggere il Vangelo a casa; tutto questo è culto.
    Allora cosa vuole Dio da noi e cosa vogliono gli uomini?

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