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Amore, amicizia, sesso oltre la sindrome di Down

“Amore, amicizia, sesso: parliamone adesso”: il progetto e le storie di AIPD
Si dice che siano eterni bambini: ma non è vero. Si dice che non possano amare, né essere amati: niente di più falso. Si dice che non possano sposarsi e vivere insieme: sbagliato

Il progetto da 6 mesi coinvolge 36 operatori e 180 persone con la sindrome di Down di 18 sedi . Obiettivo: educarsi ed educare all’affettività

Possono amare, essere amati, avere una relazione, sposarsi e avere una famiglia: contrariamente a quanto si crede, le persone con sindrome di Down non sono “eterni bambini”, asessuati e privi di pulsioni. Eppure, se le coppie sono tante, solo cinque in tutta Italia risultano sposate e conviventi: e una di queste fa parte della rete AIPD.

Segno che su questo tema – sindrome di Down e affettività – c’è ancora tanto da lavorare, per abbattere i pregiudizi e anche le paure. Per questo, AIPD Nazionale ha dato via al progetto “Amore, amicizia, sesso: parliamone adesso”, che si pone proprio l’obiettivo di dar vita a un intervento educativo per 180 adolescenti, giovani e adulti con sindrome di Down e loro famiglie e 36 operatori di 18 territori.

Come? Attraverso incontri di formazione rivolti a operatori locali, percorsi di orientamento per persone con la sindrome di Down e familiari e esperienze di convivenza breve denominate “Star bene insieme”.

Concluderanno il progetto un incontro finale sul tema “Siamo uomini e donne” e un percorso formativo sull’uso consapevole dei social network. Nell’ambito del progetto, saranno inoltre realizzati alcuni strumenti, tra cui un docu-film e delle linee guida.

“Crediamo che tutte le persone con Sd abbiano bisogno e diritto di ricevere un’educazione sessuale uguale nei contenuti a quella di tutti ma adattata nelle modalità per poter comprendere, esprimersi e vivere la propria sessualità in modo felice, proprio perché persone come le altre”, dichiara nna Contardi, coordinatrice nazionale AIPD e responsabile del progetto.

Le sedi coinvolte nel progetto sono: Abruzzo (Teramo), Basilicata (Potenza,), Campania (Avellino), Lazio (Roma, Sudpontino), Lombardia (Monza), Marche (San Benedetto del Tronto), Molise (Campobasso), Puglia (Bari, Brindisi, Lecce), Sardegna (Oristano), Sicilia (Siracusa), Toscana (Livorno,), Trentino (Trento), Umbria (Perugia), Veneto (Venezia, Belluno). Sindrome di Down e vita di coppia: possibile ma difficile. Attualmente in Italia il 60% delle persone con sindrome di Down è adulta; nella rete AIPD su 1.794 soci con sindrome di Down, 1.312 hanno più di 15 anni (73,1%).

Nonostante il gran numero di coppie, solo pochissime arrivano a sperimentarsi in una “relazione piena” fatta di intimità e condivisione di un progetto di vita. Le esperienze di convivenza sono ancora poche, così come i matrimoni (in Italia se ne conoscono 5, di cui 1 tra persone della rete AIPD). I familiari sono generalmente impauriti e impreparati ad
accompagnare sul tema le persone con sD, spesso trattate come bambini. Anche tra gli operatori del settore sono ancora molti i pregiudizi e scarsa è la capacità di affrontare il tema in modo efficace.

Aiutare le famiglie a comprendere. Uno degli obiettivi e delle attività principali del progetto è la sensibilizzazione delle famiglie sul tema dell’affettività, sessualità e vita di coppia: in ogni sede verrà organizzato un incontro iniziale, rivolto a tutti gli interessati.

Formare i formatori e gli operatori. Una serie di incontri e giornate di formazione intensive sono diretti agli operatori del settore e alla formazione di professionisti delle sezioni, che possano portare
poi avanti il progetto sul proprio territorio. Sono stati coinvolti in questo percorso esperti di sessualità, ginecologia e andrologia. Si è inoltre avviata una collaborazione con la Società italiana di Andrologia, per l’individuazione di una rete di andrologi disponibili e competenti sul territorio. Si è anche stipulato un accordo di collaborazione con la Polizia di Stato per la prevenzione degli abusi. Sui territori coinvolti si stanno organizzando reti di supporto, sia per l’attività educativa che per
garantire ai giovani coinvolti punti di riferimento sul tema.

Accompagnare le persone con la sindrome di Down. Percorsi formativi ma anche esperienziali sono destinati alle persone con sindrome di Down: incontri di orientamento sul tema “Vuoi parlare di…?” offriranno ai partecipanti uno spazio adeguato di confronto e discussione in cui sentirsi
accolti e liberi di tirar fuori curiosità, dubbi, paure su tutto quello che ruota intorno al tema dell’affettività e della sessualità.

Ogni gruppo locale effettuerà 10 incontri di circa 3 ore ciascuno
nell’arco di sei mesi. Verrà inoltre fatto conoscere ai partecipanti il “II Manifesto sui diritti delle donne e delle ragazze con disabilità” nell’Unione Europea, adottato dal Forum Europeo sulla Disabilità nel 2011 in versione facile da leggere.

Di cosa parliamo quando parliamo di sesso. Questi i temi che saranno affrontati durante gli incontri di formazione e orientamento con le persone con sindrome di Down: le emozioni, i diritti, come sono fatti uomini e donne, il ginecologo e l’andrologo, amore e amicizia, il corteggiamento, i
rapporti tra ragazzi e ragazze, il piacere, come fare l’amore, come nascono i bambini e come evitarlo, la coppia, il matrimonio, vivere insieme, la gravidanza e che vuol dire fare i genitori, molestie, privacy e social.
Vacanze “Star bene insieme”.

Durante i percorsi di orientamento, gli operatori locali individueranno, tra le coppie esistenti, quelle interessate ad effettuare una vacanza estiva insieme, della durata di 7 giorni, in hotel o agriturismi al mare. Le coppie potranno dormire insieme in camere matrimoniali, per vivere a pieno la loro intimità e sperimentarsi in una settimana di “convivenza”. Gli operatori presenti supporteranno i gruppi nell’organizzazione generale della settimana e gestiranno attività strutturate intorno al tema della vita in coppia.

“Siamo uomini e donne”. A chiusura del progetto, un operatore e una persona con sindrome di Down per ogni sede parteciperanno ad un incontro tra delegati a Roma, della durata di quattro giorni. Obiettivo sarà la messa in comune di quanto emerso nei percorsi locali, in un ulteriore
momento di discussione ed elaborazione. Saranno inoltre elaborati e divulgati strumenti di lavoro, come le linee guida e un docu-film che racconterà le storie d’amore e i progetti di alcuni dei
protagonisti del percorso.

Amore, amicizia, sesso, le storie di AIPD. Tante sono, all’interno della rete AIPD, le coppie di giovani e adulti con la sindrome di Down. Mauro a Marta sono finora gli unici che, ormai quasi sei anni fa, si sono giurati eterno amore: qui il video del loro matrimonio , qui Mauro e Marta tre anni
dopo… .

Altre coppie della rete AIPD sono raccontate, attraverso il loro “album fotografico” e i loro “pensieri d’amore”, nel video appena realizzato da AIPD .

Ecco le storie di tre di loro:
Moira ed Emanuele (Roma), 34 e 30 anni, sono fidanzati da 5 anni. Si sono conosciuti durante una vacanza in barca a vela (progetto di AIPD Nazionale) e lì è scattato il colpo di fulmine. Lavorano entrambi, lui in un ristorante di Roma, lei come segretaria in un ufficio tecnico del
Comune di Roma. Frequentano entrambi “I Circoli” presso la “Casa di Lorenzo”, un progetto per giovani adulti dove hanno la possibilità di sperimentarsi nella vita di casa con una presenza sfumata
degli educatori.


Martina e Matteo (Reggio Calabria), 28 e 29 anni, vivono la loro storia da circa due anni, si sono conosciuti in associazione. Per Matteo è stato quasi un colpo di fulmine, Martina invece inizialmente era dubbiosa e sulle sue, ma la costanza ed il romanticismo di Matteo l’hanno
profondamente colpita: così è nata una meravigliosa storia d’amore. Il sogno di Matteo è quello di regalare a Martina un futuro felice, insieme. Martina è una grande sportiva, ama giocare a basket e ha vinto diverse medaglie alle gare nazionali di nuoto. Attualmente non lavora ma le piacerebbe trovare un’occupazione visto il suo carattere aperto e carismatico. Anche Matteo ama lo sport, gioca a basket e fa nuoto. Da qualche mese lavora come cameriere in un ristorante a Gioiosa Jonica, in
provincia di Reggio Calabria.

Giulia e Orazio (Potenza), 28 e 26 anni, sono fidanzati da 6 anni. Non vivono insieme ma per due anni hanno partecipato al progetto “Le chiavi di casa”, dove hanno potuto sperimentare la vita a due. Orazio lavora presso un supermercato, Giulia ha lavorato fino allo scorso mese presso
un’agenzia di servizi bancari che ora ha chiuso gli uffici sul nostro territorio, ma essendo una ragazza molto determinata e autonoma ha partecipato ad una selezione presso la camera di commercio per iniziare un nuovo lavoro. Orazio e Giulia sono molto diversi: Orazio estremamente
estroverso, capace animatore, amante del teatro; Giulia molto riservata, determinata, molto autonoma e indipendente. Entrambi hanno famiglie che li sostengono nelle loro scelte, li supportano senza mai ostacolarli, li incoraggiano e credono nel loro amore.

Ufficio Stampa Associazione Italiana Persone Down
www.aipd.it

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