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Quasi tredici anni in Nigeria: vita vissuta in pienezza e gioia

Chi poteva immaginare che finivo proprio in Nigeria, un posto sconosciuto e impensato, anche se in Africa e sono Africana!

Sono Regina Karimi Florenzia Mwaniki nata in Kenia nell,est dell’Africa e verso la fine degli anni 90 conobbi il carissima dell’Unità dei Focolari fondata da Chiara Lubich. Subito ho cominciato a vivere per un mondo unito cominciando proprio con la mia famiglia dove ho cercato ad essere la prima ad amare i miei e loro subito hanno visto che qualcosa era cambiato dentro me.

Piano piano ho continuato ad approfondire la spiritualità dell’unità e ad un certo punto  ho capito le varie realtà’ del Movimento dei Focolari e, proprio cercando di vivere la vita evangelica, ho capito che Dio mi chiamava a donarmi totalmente a lui nella strada del Focolare.  Che cosa è la Vita Focolarina? E’ una vita consacrata come laici e si vive nella comunità e si fa i tre voti di castità, ubbidienza e povertà. Il Movimento di Focolari è presente in più di 182 paesi nel mondo. Dopo la Formazione in Kenia, Italia e Svizzera sono stata mandata in Nigeria dove ho vissuto dal 12 Gennaio 2007 fino al 29 Agosto del 2019.

Un nuovo avventura

Dentro di me dopo la formazione ero piena di Fuoco ed entusiasmo pronta per andare ovunque Dio mi avesse mandato ma mai avrei pensato proprio in Nigeria, nella mia Nigeria!

Arrivai in Nigeria la notte di 12 Gennaio 2007 a Lagos e la prima notte l’ho passata in aeroporto siccome all’epoca non si poteva andare in giro tardi la notte a causa di problemi di sicurezza. 

Quando il mattino dopo raggiunsi il mio luogo di missione subito percepii una bella accoglienza, un clima molto diverso da quello da cui venivo. caldo, gente forte e decisa che sapeva andare verso l’altro, senza paura.

 Nel mio cuore avevo solo un desiderio: amare quella gente , vivere per un mondo unito concretamente. All’inizio non avevo delle difficoltà particolari era tutto un scoprire questo posto nuovo che sono capitata. Il rumore, i modi di mangiare, di parlare, di fare erano talmente diversi che quasi non potevo immaginare che ero in Africa che immaginavo nella mia testa. Certo sono stata prima in altri paesi Africani come Tanzania dove abbiamo vissuto per un periodo nel 2002 con Sara Girbertini ma mai era cosi forte la diversita culturare come qui in Nigeria. 

La Nigeria è un paese caldo e popoloso, circa 200 millioni abitanti e vi è una enorme vitalità quindi sono tante le sfide da affrontare per gestire una numerosa e giovane popolazione. Inoltre le strade sono “brutte”, vi è la mancanza di’acqua e spesso anche di corrente elettrica ma vivono sempre tutto con gioia. La gioia che si trova dappertutto anche nei funerali, matrimoni, compleanni, festa del villaggio, festa della laurea per solo fare alcuni esempi. Feste con la musica, con cibo e bevande perché’ come si dice in Africa “festa senza cibo e danza non è una festa”. Qui ho imparato proprio a festeggiare con cuore caldo e libero e a gioire mettendo i vestiti del luogo per essere all’altezza della situazione.

Che ricchezza di valori che ho imparato li! La famiglia allargata e molto valorizzata, il rapporti tra i giovani e anziani molto custoditi per tramandare la ricchezza culturale tra le generazioni. Una religiosità mai vista nella vita mia anche se, dall’altro verso, siamo ancora nella fase di capire come incarnarla nella vita quotidiana. La generosità di questo popolo è toccante assieme alla creatività e all’amore per lo straniero.

Scuola di vita!

Questi anni vissuti in Nigeria sono stati per me una una scuola continua. Scuola per imparare a non arrendersi mai, scuola di pazienza, scuola di apertura, scuola di speranza, scuola del gioire sempre nel poco che ho e sapere che quello che ho è un dono. Vivendo lì avevo la possibilità di vistare tanti posti soprattutto quelli del nord della Nigeria dove sono le tante sfide, di vario genere, che spesso sono anche raccontate dalle televisioni. Quelle persone che avevano perso tutto, incluso i loro cari, mantenevano sempre il loro sorriso e mentre io credevo di andare da loro a portare sollievo, tornavo a casa ricca di speranza e di forza per andare avanti.

Queste righe sinceramente sono solo un “barbetto” di quello che ho vissuto in Nigeria e ho voluto aggiungere anche degli episodi concreti ma se avete qualche curiosità domandate pure nei commenti qui sotto e vi risponderò volentieri.

Per capire la Nigeria e per essere obbiettivi su quello che si sente, come vale per tutti i paesi de mondo, bisogna proprio vivere lì, non basta solo prendere informazioni da internet o studiare i libri di storia.

La cosa che mi rimane nel cuore è proprio il bello del popolo della Nigeria che ha mille sfide ma che sa sorridere e andare avanti sempre.

Per adesso sono felice del nuovo mandato in Kenya e chissà se Dio un giorno mi darà la possibilità di ripassare in Nigeria e precisamente di essere al diretto servizio sopratutto alla popolazione del Nord che ha tanto bisogno  di psicologi e di gente che possa ascoltare loro.

Questi popoli hanno vissuto cose inimmaginabili e rischiano perdere la salute e hanno ferite profonde per le quali ci vorranno anni per essere rimarginate.

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